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Incidente di Quezzi, morta una delle ragazze investite

 

 

Non ce l’ha fatta Gaia, una delle ragazze investite lo scorso 24 ottobre a Quezzi, in piazzetta Pedegoli.

Gaia, 16 anni, è morta all’ospedale Villa Scassi, dove era stata ricoverata a causa dei traumi e delle gravissime ustioni riportate nell’incendio divampato dal motorino scaraventato contro la panchina su cui era seduta con alcuni amici.

Le condizioni generali sembravano inizialmente buone, ma nei giorni scorsi si sono aggravate sino al decesso, avvenuto giovedì mattina. La 16enne aveva ustioni di terzo grado sul quaranta per cento del corpo, e la morte, spiegano dalla direzione sanitaria del Villa Scassi, è dovuta a uno choc settico.

Al volante della Bmw che aveva travolto il gruppetto di ragazze in piazzetta Pedegoli, la notte tra il 24 e il 25 ottobre scorsi, c’era Luca Bottaro, meccanico 23enne di Marassi, che non si era fermato a prestare soccorso ma era fuggito dopo avere liberato la parte anteriore dell’auto, rimasta incastrata.

Il 23enne guidava un’auto su cui viaggiavano altri quattro ragazzi, tutti identificati dalla polizia: tre di loro si erano presentati spontaneamente in questura, un quarto è stato individuato dopo le indagini condotte dagli agenti dall’Upg in collaborazione con la Polizia Locale.

Bottaro, che si trova agli arresti domiciliari, doveva rispondere di lesioni stradali gravissime e omissione di soccorso (lo stesso reato contestato agli altri passeggeri), ma con la morte della 16enne dovrà rispondere di omicidio stradale. Nell’incidente erano rimaste ferite altre due ragazze, una 16enne che era stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico per salvarle la gamba, gravemente fratturata, e un’altra  ragazza in stato di gravidanza, anche lei con ustioni gravi sulle gambe.

Nel corso degli interrogatori, il 23enne aveva detto di essere fuggito per la paura, ammettendo di avere pensato anche di togliersi la vita.

 

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