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Incidente Capri: migliorano i feriti, nessuno è in pericolo di vita

 

 

Nessuno dei 23 feriti coinvolti giovedì nell’incidente di Capri, costato la vita all’autista del minibus precipitato, è in pericolo di vita. Dei feriti, 13 sono ricoverati all’ospedale del Mare di Napoli, dove è stato creato per loro un reparto ad hoc: alcuni hanno riportato varie fratture e verranno sottoposti ad approfondimenti clinici, tutti stanno ricevendo supporto psicologico per superare il trauma dell’incidente. I due bambini rimasti feriti sono invece ricoverati nell’ospedale pediatrico Santobono: le condizioni del piccolo di quattro anni colpito da trauma cranico non destano alcuna preoccupazione, mentre il ragazzino di 12 anni vittima di più fratture agli arti inferiori è stato sottoposto a intervento chirurgico.

Appare particolarmente difficoltosa la rimozione del minibus precipitato. I vigili del fuoco sono al lavoro senza sosta: sull’isola sono stati fatti arrivare numerosi mezzi dei caschi rossi, tra i quali anche un elicottero, per cercare di trovare una soluzione alla rimozione del mezzo che dovrà essere sottoposto ad accertamenti.

L’obiettivo principale è rimuoverlo e dissequestrare l’area, per restituirla ai cittadini, ma, al momento, questa soluzione presenta notevoli difficoltà operative. L’area della tragedia, quindi, rimane, sotto sequestro. I rilievi sul luogo dove è avvenuto l’incidente sono stati affidati alla Polizia Stradale, sotto il coordinamento della dirigente del locale commissariato. Ieri è stata la Centrale Operativa della Questura di Napoli, insieme con il 118, a coordinare i soccorsi e l’intervento degli elicotteri di varie forze di polizia che si sono occupati del trasferimento dei feriti, delle riserve di sangue per le trasfusioni e delle apparecchiature mediche.

La Procura di Napoli sta valutando l’eventualità di predisporre gli accertamenti irripetibili sul minibus direttamente sul luogo dell’incidente. L’incidente probatorio in ogni caso dovrebbe avvenire nel più breve tempo possibile in modo da dissequestrare l’area. Tra le ipotesi in merito alle cause dell’accaduto, oltre al malore che potrebbe avere colpito il conducente, c’è anche quella del guasto meccanico. Sarà l’autopsia a fare luce sulle cause del decesso di Emanuele Melillo, autista esperto di appena 33 anni, sposato, padre di un figlio e con un altro in arrivo. Altro particolare al vaglio degli investigatori è l’impiego in servizio a Capri, giovedì mattina, di alcuni bus dell’Atc, l’azienda di trasporto isolana, che sarebbero dovuti rimanere a deposito: una decisione determinata da un improvviso malfunzionamento della funicolare, per fronteggiare la richiesta di trasporto pubblico che, d’estate, è particolarmente esigente sull’isola azzurra. Le perizie sul minibus precipitato accerteranno se il mezzo fosse in idonee condizioni di funzionamento e di manutenzione.

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