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Inchiesta sanità, Catiuscia Marini si dimette e non cambia idea

Catiuscia Marini di dimette dalla presidenza della Giunta regionale Umbra, dopo il polverone sollevatosi per i presunti concorsi truccati.

Dopo l’iscrizione di Catiuscia Marini al registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sui presunti concorsi pilotati nell’ospedale di Perugia, la governatrice della Regione Umbria consegna le sue dimissioni. Nonostante la coscienza “serena”, come da lei raccontato, per quanto riguarda il presunto coinvolgimento nell’inchiesta, Marini ha deciso di “riappropriarsi della sua vita quotidiana”. Spiega che la politica è sempre stata, per lei, una questione di benessere pubblico. “Chi guida le istituzioni – spiega – non può avere nessuna ombra e questo è un principio a cui ho sempre fatto fede. E poi dovevo sottrarmi alla gogna mediatica alla quale sono stata sottoposta, come se il fulcro di tutto fossi io e all’uso strumentale da parte della politica. Uso strumentale che considero grave”. Non mancano sferzate di critica ai colleghi del Partito Democratico: “Sono l’unica presidente di Regione donna del Pd. Altri presidenti del mio partito sono indagati, ma solo a me viene chiesto un gesto di responsabilità”, confida all’ANSA l’ormai ex-governatrice, senza nascondere la sua “amarezza”.

“La decisione di dimettermi è presa e non tornerò indietro nemmeno se il Consiglio regionale dovesse invitarmi a un ripensamento attraverso un voto contrario alle dimissioni”, aggiunge l’ex presidente della Regione Umbria. L’Assemblea legislativa dell’Umbria, infatti, ha fissato per il 7 maggio una riunione per discutere delle dimissioni della presidente della Giunta regionale. “Il Consiglio regionale sarà ovviamente libero di esprimersi come meglio ritiene opportuno fare, ma le mie dimissioni sono irrevocabili”, sentenzia Marini.

 

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