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Incendio in una palazzina di Reggio Emilia: muore coppia di coniugi

Migliorano le condizione delle due bambine rimaste ferite. È polemica contro il comune accusato di aver ignorato nel corso degli anni la situazione di degrado

REGGIO EMILIA – Nella notte un violente incendio, scoppiato in uno scantinato di un edificio in via Turri a Reggio Emilia ha causato la morte di due persone di 57 e 55 anni. Le fiamme sono divampate in una palazzina di 4 piani in Via Turri, nei pressi della stazione ferroviaria, e hanno prodotto molto fumo. Oltre alle due vittime, sono rimaste intossicate una quarantina di persone, tra cui una donna e tre minori che sono ricoverati in codice rosso.

Le vittime sono uomo e una donna, marito e moglie di origine nordafricana, che risiedevano da anni nell’edificio. La coppia è stata ritrovata dai soccorritori sulle scale, presumibilmente mentre tentavano di fuggire al fumo denso che si propagava. A quanto si apprende sarebbero rimasti intossicati mentre cercavano una via di fuga.

Sono intervenuti i vigili del fuoco di Reggio Emilia, Sant’Ilario e Guastalla, con due autoscale e un carro aria da Modena, che nella mattinata hanno completato le operazioni di bonifiche delle cantine. Sul posto anche Polizia e Carabinieri.

Secondo quanto dichiarato a SkyTg24 da Salvatore Concolino (vigili del fuoco di Reggio Emilia), «le persone in codice rosso sarebbero 10 di cui almeno due bambini di 3 e 6 anni, e altre quattro in codice giallo ricoverate all’ospedale di Reggio Emilia». «L’Incendio – ha spiegato Concolino – è stato domato intorno alle 5 di questa mattina e si è sviluppato dalle cantine e il fumo denso si è propagato in tutto il vano scale». «Le operazioni di evacuazione – ha aggiunto – sono state molto lunghe e complicate proprio perché è stato impossibile utilizzare il vano scala». Ancora non sono chiare le cause del rogo.

Il cordoglio del primo cittadino

«Nei mesi scorsi, anche in virtù della preoccupazione diffusa sullo stato delle cantine, abbiamo sollecitato i controlli dei civici dal 33 al 47, fra ottobre e novembre, da cui non erano emerse situazioni particolarmente critiche e gravi. Ora è decisivo attendere l’esito degli accertamenti e seguiremo minuto per minuto l’evolversi degli accertamenti». Lo afferma Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia, a proposito delle polemiche che stanno divampando sulle denunce di residenti nel corso degli anni e dei mesi scorsi sulla situazione delle palazzine di via Turri. «Per quanto attiene a presunte presenze abusive nelle cantine – aggiunge – non sono state trovate persone intossicate o decedute. Quindi non ci sono elementi per dire che ci fosse un abuso di occupazione in quel luogo». Nel frattempo, dice il primo cittadino, «c’è stata una tempestiva capacità di intervento del Comune che ci ha permesso di trovare una sistemazione negli alberghi per circa una trentina di sfollati».

Intanto monta la polemica della cittadinanza in merito ai mancati controlli del comune nel corso degli ultimi anni nella palazzina incriminata. Il comitato dei residenti “Reggio Emilia Sicura” ha organizzato una fiaccolata aperta a tutti i cittadini per esprimere “cordoglio e vicinanza” ai familiari delle vittime e per “sollecitare l’amministrazione comunale a dare una svolta seria e concreta a questa situazione di degrado che questa notte e’ degenerata nel peggiore dei modi”. «Una tragedia annunciata, basta ipocrisie», ha ribadito il Comitato lamentando che da «troppi anni il quartiere della stazione, simboleggiato in particolar modo da via Turri, è abbandonato a sé stesso».

Le condizioni dei feriti

Migliorano leggermente, seppur gravissime, le condizioni della bambina di tre anni ricoverata all’ospedale Niguarda di Milano. Fuori pericolo, invece, l’altra bimba, di cinque anni, adesso ricoverata in pediatria. Attualmente sette persone sono ancora ricoverate all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia: due sono rientrate dal trattamento con camera iperbarica da Fidenza e saranno dimessi in serata, fanno sapere dall’Ausl. Cinque rimarranno in osservazione almeno fino a domani per continuare il periodo di terapia con ossigeno ad alto flusso. Per tutti e sette l’andamento e’ buono, dicono i sanitari. La bambina 5 anni, portata stamattina all’ospedale di Fidenza (Parma) per il trattamento con camera iperbarica, poi ricoverata nella Rianimazione del Santa Maria Nuova, ora sta meglio ed e’ stata trasferita in Pediatria. Per quanto riguarda la bambina di tre anni, portata in elisoccorso al Niguarda di Milano, è ora stata trasferita alla clinica pediatrica De Marchi in centro a Milano: la prognosi è ancora riservata. Gli altri sei bambini che erano ricoverati all’ospedale di Reggio Emilia sono stati, invece, dimessi.

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