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Incendi nel vesuviano: l’esercito non basterà

Molti gli ettari di verde finiti in fiamme nella catena distruttiva degli incendi in Campania. Tanti, troppi focolai da poter passare inosservati. Non si tratta solo degli ingenti danni ambientali, ma su questo disastro si allunga adesso anche l’ombra che a guidare le mani dei piromani siano strategie speculative. Gli esperti ricordano che non esiste l’autocombustione: a causare gli incendi è sempre la distrazione di qualcuno, se non addirittura il dolo di chi, volontariamente, vuole distruggere.

“Intervenga l’esercito!”

L’intervento dell’esercito, chiesto da più forze politiche e movimenti ambientalisti, per tentare di arginare il fenomeno assicurando un migliore controllo del territorio, permetterà di resistere nella battaglia contro gli incendi, che inizia a vestirsi anche di un timore ben più radicato. Si chiede l’intervento da parte di ciascuno, perché dietro gli incendi dolosi c’è sempre una mano criminale il cui obiettivo è quello di creare disagio. Fenomeni di questo tipo devono essere bloccati e il territorio deve essere tutelato, tanto più in considerazione del fatto che il patrimonio boschivo campano e, più specificatamente, vesuviano è coinvolto già da anni in incendi. Incendi che deturpano il patrimonio campano, provocando danni gravissimi.

Probabilmente sarebbe opportuno investire sulle attività di controllo, che oltre a garantire una sicurezza maggiore, eviterebbe questi vergognosi episodi. La soluzione alla grave carenza di risorse umane e finanziarie è spesso temporanea e consiste nell’intervento degli uomini dell’esercito, ma la necessità reale è di un investimento costante da parte delle istituzioni.

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