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In cinque anni perse 2.366 aziende , calo triplo rispetto all’italia

 

Dal 2014 al 2018 l’Abruzzo ha perso 2.366 imprese passando dalle 129.488 del 31 dicembre 2013 alle 127.122 del 31 dicembre 2018; nello stesso periodo, in termini percentuali, l’Abruzzo flette dell’1,83%, valori pari al triplo della decrescita media a livello nazionale (-0,68%). È quanto emerge da uno studio indipendente di Aldo Ronci sui dati di Movimprese. L’unica a segnare un incremento è Pescara (+636), subisce la flessione più pesante Chieti (-1.416), registrano un decremento più lieve L’Aquila (-744) e Teramo (-842). A livello provinciale le attività economiche si distribuiscono in maniera disomogenea. L’agricoltura flette vertiginosamente a Chieti (-919) e le costruzioni decrescono più intensamente a Teramo (-600) e all’Aquila (-580). Le attività ricettive (+196) e i servizi alle imprese (+240) crescono più fortemente a Pescara e, sempre a Pescara, gli altri servizi (+613) salgono vertiginosamente. Il commercio cresce in provincia di Pescara (+111) mentre flette nelle altre tre province

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