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Imprese: Bini, prosegue ricognizione aree degradate-capannoni dismessi

Udine, 22 mar – “Sta proseguendo speditamente la ricognizione
delle aree degradate e dei capannoni industriali dismessi. Si
tratta di uno degli strumenti del disegno complessivo di politica
industriale adottato dalla Giunta regionale attraverso cui dare
corpo alle operazioni di riqualificazione e rilancio introdotte
con la normativa ‘SviluppoImpresa’”.
Lo ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive,
Sergio Emidio Bini, oggi nella sede della Regione a Udine,
durante l’incontro con i Comuni del distretto della sedia
(Manzano, Cividale del Friuli, Moimacco, Premariacco, San
Giovanni al Natisone, Corno di Rosazzo e Pavia di Udine).

Una riunione che ha fatto il punto sul settore arredo e sulle
previsioni normative inserite nella legge di Stabilità 2022
ovvero il finanziamento di 6,5 milioni di euro al Consorzio di
sviluppo economico per l’area del Friuli (Cosef) per la
realizzazione di un hub di sviluppo e prototipazione per il
rilancio del comparto dell’arredo, a valenza regionale, e
l’allocazione di 8,5 milioni di euro per la riqualificazione dei
capannoni industriali e degli ambiti degradati.
“Questa importante immissione di risorse – ha detto Bini – è
incardinata in una nuova visione di politiche industriali che la
Regione ha messo in campo anche attraverso questi strumenti per
ridisegnare geograficamente le aree produttive del Friuli Venezia
Giulia”.
Bini ha ricordato le importanti misure per la sostenibilità
dell’economia regionale introdotte con ‘SviluppoImpresa’ da
realizzare anche attraverso operazioni di riqualificazione di
aree ed edifici industriali non utilizzati che può essere
contemplata con una re-industrializzazione che resta la priorità
o mediante una naturalizzazione delle aree degradate, ad esempio,
con la forestazione o lo sviluppo di comunità energetiche che,
come è emerso, alcune Amministrazioni comunali stanno già
portando avanti.
Sta procedendo speditamente, dunque, la ricognizione delle aree
degradate e dei capannoni dismessi che la Regione ha demandato ai
Consorzi di sviluppo economico locale; sulla base delle
risultanze verrà realizzato un masterplan per il riuso e il
recupero dei complessi produttivi degradati.
“Lo sviluppo delle riconversioni – ha chiarito Bini – prevede un
intervento a fondo perduto da parte della Regione oltre che la
compartecipazione di altre istituzioni pubbliche e dei privati.
Nella redazione del documento – ha aggiunto – saranno coinvolti
tutti gli operatori presenti sul territorio come i Comuni e gli
altri soggetti pubblici che hanno competenze specifiche in
materia di politiche industriali. Realtà che, in stretta
collaborazione con i Consorzi di sviluppo economico locale,
potranno dare un contributo significativo per il recupero e il
rilancio”.
“L’obiettivo dell’iniziativa – ha ricordato l’assessore regionale
-, oltre a consentire ai Consorzi di operare anche al di fuori
dei tradizionali perimetri di competenza delle zone D1, è quello
di permettere alle aziende interessate e ricomprese negli ambiti
degradati individuati dal masterplan di attingere dal bando sugli
incentivi all’insediamento relativamente alle risorse disponibili
per il 2022”.
Apprezzate dagli amministratori comunali presenti all’incontro
odierno la volontà della Regione di fare sistema con le
Amministrazioni comunali e la possibilità di presentare
progettualità congiunte.
ARC/LP/pph

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