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Ilva, Emiliano: “Non va chiusa ma riconvertita a Gas. Ora Di Maio mi ascolta al contrario di Calenda”

Emiliano: “Calenda non mi ascoltava. Non mi è mai stato permesso di parlare di decarbonizzazione neanche all’interno del partito”

In questi giorni il neo ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, in audizione davanti alle Commissioni riunite di Industria, commercio, turismo e Lavoro, previdenza sociale di Camera e Senato, ha annunciato di aver inviato all’Anac tutte le carte relative alla la cessione dell’Ilva ad Arcelor Mittal «affinché faccia le dovute verifiche sulla procedura di aggiudicazione».

In queste ore è arrivata la risposta del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che in un’intervista al Corriere della Sera ha affermato che «se si vuole un’Ilva che inquini meno, il governo è ancora in tempo». Lo scorso 10 luglio il governatore aveva inviato una lettera al ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio.

Una missiva il cui obiettivo non è la chiusura dell’Ilva ma una riconversione tecnologica del colosso siderurgico con la decarbonizzazione, ovvero il maggior utilizzo del gas al posto del carbone per produrre l’acciaio.

«Adesso è cambiato il governo – dice Emiliano – e il ministro dello Sviluppo mi ascolta. Il predecessore Calenda no». Infatti, aggiunge, «non mi è mai stato permesso di parlare di decarbonizzazione neanche all’interno del partito». Sul tempismo della sua proposta Emiliano spiega: «questo era il momento per chiederla. Perché la Ue è pronta a finanziare chi inquina meno. E poi c’è l’arrivo in Puglia dei 20 miliardi di metri cubi di gas di Tap: se una parte venisse concessa a prezzi più favorevoli come compensazione?». Quanto alle trattative per la cessione al gruppo indiano Arcelor Mittal osserva che «adesso l’interlocutore è ArcelorMittal. Ma penso che Di Maio, anche sulla base del parere dell’Anac, abbia la possibilità di rivalutare il contratto con l’utilizzo di tecnologie di produzione innovative. Del resto, ha già detto ad ArcelorMittal di aver avuto risposte insoddisfacenti sul fronte esuberi e ambiente».

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