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Il Veneto si aggiunge al tavolo per la valorizzazione del patrimonio ecclesiastico

La Giunta regionale veneta ha aderito al tavolo triveneto per la valorizzazione del patrimonio ecclesiastico.

La Giunta regionale veneta ha deciso di seguire la proposta dell’assessore al Turismo e del collega alla Cultura.

Così la Regione Veneto siderà a un tavolo triveneto per la valorizzazione del patrimonio ecclesiastico e del turismo religioso.

Lo scopo del tavolo è la definizione di specifiche politiche ed iniziative concordate con la regione autonoma Friuli Venezia Giulia, le province autonome di Trento e Bolzano, la Conferenza Episcopale Triveneta. L’accordo sarà sottoscritto per il Veneto dal Presidente della Regione.

Luca Zaia ha commentato: “La storia del Veneto si identifica con quella del Cristianesimo in queste terre. Il patrimonio appartenente alle istituzioni ecclesiastiche ed agli enti religiosi è strettamente connesso con la cultura, le tradizioni e la pietà popolari. È, quindi, un simbolo della memoria storica ed un tesoro della nostra identità. Sono certo che il tavolo sarà lo strumento fondamentale per valorizzare questo capitale in modo intelligente. Un vero punto di incontro tra le realtà coinvolte per farlo riscoprire, ponendo in risalto quanto esso realmente rappresenta e favorendo la sua conoscenza anche a fini turistici ma senza ridurlo a banale bene di consumo nelle offerte ai viaggiatori.

Il turismo religioso è una componente non secondaria nelle scelte delle presenze turistiche in Veneto che l’anno scorso hanno raggiunto i 70 milioni. Basta pensare al Santo di Padova che supera il milione di pellegrini ogni anno o la sempre maggiore affermazione dei vari cammini legati alla figura di Santi attraverso i nostri paesi; la stessa eccezionalità del patrimonio culturale veneto non sarebbe tale senza i capolavori architettonici, artistici ed archivistici delle sue chiese e dei suoi complessi religiosi. Sono certo che da questa collaborazione, che ha anche un suo modello nazionale nel tavolo tra la Cei e la Conferenza delle Regioni, si apre una grande prospettiva per la nostra offerta turistica e per la riscoperta delle nostre radici”.

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