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Il recupero e la valorizzazione dell’entroterra genovese, convegno a Palazzo Tursi

Un patrimonio naturale ma anche di storia e cultura, fortemente identitario e unico: è quello dell’entroterra genovese, delle sue vallate e delle sue colline che abbracciano la città regalando panorami mozzafiato. Un territorio contraddistinto dallo straordinario complesso monumentale dei forti e da una rete sentieristica dalle potenzialità enormi. Aree negli ultimi anni divenute oggetto di ritrovata attenzione da parte dei cittadini e di un’intensa opera di messa in sicurezza e riqualificazione dell’amministrazione comunale che, oltre ad esaltarne la vocazione escursionistica, intende svilupparne le opportunità economiche e renderle un importante polo turistico con nuovi sistemi di fruibilità e accessibilità di cui la futura cabinovia tra la stazione marittima a forte Begato sarà il fiore all’occhiello.

 

Tutto questo è stato al centro del convegno “Interventi per il recupero e la valorizzazione del territorio vallivo dell’entroterra genovese” organizzato dal settore comunale Idrogeologia e Geotecnica, Espropri e Vallate diretto da Giorgio Grassano, appuntamento particolarmente atteso dagli addetti ai lavori, ma non solo, ospitato nel salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi.

 

Per l’intera giornata, partendo dalla situazione attuale, rappresentanti di istituzioni e associazioni, tecnici e specialisti si sono confrontati analizzando soluzioni per affrontare le criticità e volgendo lo sguardo su quanto di essenziale si sta realizzando e sarà possibile fare nel prossimo futuro. I loro interventi sono stati preceduti dai saluti dell’assessore al bilancio, lavori pubblici, manutenzioni e verde pubblico Pietro Piciocchi e da quelli di Paola Bordilli titolare della delega alla tutela e sviluppo vallate, commercio e artigianato. Insieme a loro anche il consigliere regionale Alessio Piana, presidente della commissione III Attività produttive, e il sindaco di Sant’Olcese Sara Dante.

 

«Abbiamo un piano di investimenti da oltre 8 milioni e mezzo per la messa in sicurezza, il ripristino e l’allestimento di segnaletica idonea, punti panoramici e ristoro sull’intero crinale delle fortificazioni storiche di Genova, un progetto molto ambizioso che potrà essere realizzato sfruttando l’opportunità delle risorse del Pnrr – spiega l’assessore Pietro Piciocchi. Il recupero degli antichi forti a partire da Begato, Sperone, Puin, Diamante e Minore fa parte di un più ampio progetto di rilancio del nostro immediato entroterra, con nuovi collegamenti come quello della funivia mare-monti dalla stazione marittima a Begato, perché possa essere vissuto al cento per cento, con benefici sulla prevenzione del dissesto idrogeologico e sull’economia locale, il turismo e la pratica di sport all’aria aperta, a pochi chilometri dalla costa, tra panorami e contesti naturalistici unici al mondo».

 

«La valorizzazione delle nostre vallate e dei percorsi nell’entroterra è un impegno che abbiamo portato avanti in questi anni anche attraverso il coinvolgimento di tutti quei soggetti che sono attivi sul territorio, a partire dal Cai e dalla Fie fino alle associazioni, consorzi e volontari che mettono a disposizione con passione il proprio tempo libero per la manutenzione e l’animazione dei percorsi – afferma l’assessore Paola Bordilli. Con la stipula di diverse convenzioni, abbiamo dato una regia e un riconoscimento fattivo alle diverse attività nell’ottica di una sempre più stretta collaborazione tra pubblico e privato con l’obiettivo comune del rilancio dell’entroterra in modo da renderlo vivo, gettando anche le basi per l’insediamento di attività artigianali, promozione delle produzioni locali e servizi agli appassionati di outdoor, mettendo in moto un meccanismo virtuoso di economia slow, ambientalmente sostenibile».

 

Il meeting è stato aperto da Giorgio Grassano che ha affrontato il tema: “La metodologia di intervento per il recupero del territorio collinare di Genova”. Sono seguiti contributi dei geologi Pietro Gabriele De Stefanis, Antonietta Franzè, Sara Bini e Stefano Bruzzone, di Gerardo Brancucci del Dipartimento di Architettura e Design dell’Università di Genova e di Angela Gambardella e Aldo Daniele dell’Ordine degli Architetti di Genova. L’Acquedotto storico della Valbisagno è stato fra i principali argomenti trattati, oggetto anche di una relazione di Giovanni Zai, presidente del consorzio di associazioni che ne hanno cura. Il termine della prima sessione è stato affidato a Fausto Musso dell’ufficio del Verde, Direzione Facility Management.

 

I lavori pomeridiani, dal carattere prettamente tecnico, sono stati dedicati ai progetti dei parchi geotecnici in via da Serro a Morego e via Fea a Marassi per poi focalizzarsi sulla sentieristica dal recupero alla manutenzione sino all’allestimento e gestione di percorsi dedicati alle mountain bikes. Tra i numerosi contributi, quelli del vicepresidente F.I.E. Emanuele Roccatagliata, del presidente del CAI Regione Liguria Roberto Manfredi e dei rappresentanti di Zena Trail Builders Paolo Persich e Andrea Loleo.

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