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Il Pd fa quadrato attorno a Conte, rischio voto reale

 

Si riunisce alle 13 l’ufficio politico del Pd, l’organismo dirigente di cui ganno parte il segretario, il vice segretario, i capi delegazione di governo, i capigruppo, e i rappresentanti enti locali. Una riunione inizialmente prevista alle 11 è slittata per consentire ai capigruppo di camera e senato, Graziano Delrio e Andrea Marcucci, di presenziare alle riunioni dei pari grado di Montecitorio e Palazzo Madama. Il vertice serve a fare il punto su quanto accaduto dalle 18 di ieri, quando Matteo Renzi ha annunciato le dimissioni delle ministre di Italia Viva. Per farlo, la riunione sarà allargata anche a tutti i ministri Pd che ieri, a Palazzo Chigi, hanno ribadito la lealtà al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

Alle 22 di ieri sera, Nicola Zingaretti scrive sui suoi social. “In questi mesi durissimi l’Italia ha potuto contare sul grande impegno di Giuseppe Conte e della squadra di Governo. Ora c’è un Paese da ricostruire. Avanti con Conte. Quasi contemporaneamente, Dario Franceschini lascia un post su Twitter condiviso da tutti i ministri dem: “In Consiglio dei Ministri ho ribadito che chi attacca il Presidente del Consiglio attacca l’intero governo e Giuseppe Conte sta servendo con passione e dedizione il proprio Paese nel momento più difficile della storia repubblicana”. Insomma, al momento il Pd fa quadrato attorno al presidente del Consiglio, e non prende in considerazione la possibilità di sostenere un altro nome a capo del governo. Anche l’ipotesi di elezioni anticipate non sembra percorribile per i dem, così come sottolineato questa mattina dal tesoriere dem, Walter Verini, che ha definito “un salto nel buio” andare ad elezioni in piena pandemia. Nonostante questo il rischio elezioni è “concreto e reale”, come vanno ripetendo da giorni i vertici del partito a cominciare dal segretario Nicola Zingaretti: “La storia della Repubblica insegna che spesso, in caso di crisi di governo, si ‘rotola’ verso le elezioni anche senza volerlo”.

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