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Il migrante morto al cpr potrebbe essere stato piecchiato da agenti.

Il governo di Tiblisi sta osservando il caso.

 “I testimoni citati dall’onorevole Riccardo Magi sono stati sentiti prima che venissero espulsi”. Lo ha detto all’ANSA il Procuratore di Gorizia Massimo Lia, in relazione alla vicenda del 38enne georgiano detenuto nel Cpr di Gradisca d’Isonzo e morto in ospedale. “Appena il collega che segue l’inchiesta ha saputo della presenza di possibili ulteriori testimoni oculari e di compagni di detenzione della vittima – ha aggiunto Lia – si è immediatamente recato nel Centro per sentirli prima che venisse attuata la loro espulsione, cioè l’epilogo atteso per chi è ospitato in quelle strutture. Per questa ragione, la loro ricostruzione dei fatti, sui quali non entrerò per non violare il segreto istruttorio, è stata raccolta dettagliatamente. Si tratta di quattro persone per le quali c’era l’urgenza di verbalizzare le dichiarazioni proprio perché prossimi a un allontanamento dal territorio nazionale che era stato programmato ed era ormai imminente. Quanto hanno riferito è stato puntualmente acquisito agli atti”.

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