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Il gender gap scende ma non abbastanza

Al momento si trova al 7,4%

Il gender gap, ovvero la distanza nelle retribuzioni fra uomini e donne, “mostra un trend in calo nel 2017 (+7,4%) rispetto al 2014 (+8,8%) a causa di una maggiore crescita della retribuzione oraria mediana femminile (+2,4%) in confronto a quella maschile  (+1%)”. Lo individua l’Istat nel suo Report sui differenziali retributivi italiani per il 2017 in cui si aggiunge che i rapporti lavorativi che riguardanti gli uomini rappresentano il 59% del numero complessivo e registrano una retribuzione oraria mediana di 11,61 euro, maggiore del 7,4% quando messa in rapporti a quella delle donne (10,81 euro). L’Istituto nazionale di statista, inoltre, evidenzia anche che è “notevole” il differenziale retributivo – pari al 13,8% – tra i lavoratori italiani e quelli nati in paesi stranieri. La retribuzione oraria mediana dei rapporti di lavoro dei primi (l’83,3% del totale) “è pari a 11,53 euro, superiore di 1,4 euro rispetto a quella dei lavoratori immigrati, con un differenziale del 13,8%”, dice l’Istat.

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