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Il Friuli ricorda il dolore dell’Orcolat, il terremoto del ‘76

In dialetto friulano, Orcolat significa ‘orco’, ed è sinonimo di terremoto. Il particolare quello del 6 maggio 1976, 43 anni fa.

Oggi, 6 maggio, nel 1976, il Friuli tremava. Alle 21 esatte, un terremoto di magnitudo 6.5 interrompeva la cena dei friulani, radendo al suolo case, edifici, fabbriche, scuole, vite. Solo la mattina dopo la popolazione si rese conto della ferita che il sisma aveva procurato, dei danni che aveva fatto e delle vite che aveva strappato alla terra. Da qui il soprannome di Orcolat, che in dialetto friulano significa ‘orco’. Anche quest’anno, il Friuli non dimentica. Il governatore della regione Massimiliano Fedriga ricorda che il sei maggio, tutti gli anni, si celebra “un popolo che da quelle macerie ha saputo risollevarsi con le proprie forze. Un insegnamento che dobbiamo conservare quale patrimonio dell’intera comunità regionale”.

E infatti la popolazione accorse in massa per aiutare i friulani in difficoltà. Centinaia di giovani vennero in soccorso nei luoghi scossi dal sisma, aiutando squadre di Vigili del Fuoco e alpini della Julia, coordinate dai sindaci. Il giorno seguente venne anche Giuseppe Zamberletti, commissario straordinario su nomina dell’allora presidente del Consiglio Aldo Moro. Il terremoto del 6 maggio 1976 viene ricordato come uno dei peggiori della storia del nostro paese: lasciò una scia di quasi mille morti, e devastò un terzo della regione.

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