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Il fisico premio Nobel, Leon Lederman, è morto all’età di 96 anni.

Famoso per la sua “Particella di Dio”

A comunicarlo è il Fermi National Accelerator (FermiLab), il laboratorio di ricerca per lo studio della fisica delle particelle elementari di Batavia (vicino Chicago), del quale Lederman fu direttore dal 1978 al 1989.

L’illustre personaggio in questione coniò nel 1993 il nome “Particella di Dio” per chiamare il bosone di Higgs, ovvero la particella che dà una massa a tutte le altre, prevista dalla teoria del Modello Standard e scoperta al CERN di Ginevra nel 2012.

Il Modello Standard, è simile ad una scatola di montaggio del mondo subatomico, composta da sei quark, sei leptoni, cinque bosoni tra cui quello di Higgs e dalle forze fisiche dell’interazione nucleare forte, debole, e dell’elettromagnetismo.

22 anni prima della vittoria del Nobel, Lederman e i suoi colleghi Jack Steinberger e Melvin Schwartz, scoprirono l’esistenza di due tipi di neutrini, anche se ad oggi la comunità scientifica ne conosce tre.

La sua guida al FermiLab è stata caratterizzata dalla presenza del Tevatron, l’acceleratore protone-antiprotone che dal 1983, sino al 2010, è stato quello in grado di produrre le collisioni atomiche a più alta energia a livello mondiale.

Sempre nel 1993, Leon scrisse il suo libro “La particella di Dio: se l’universo è la risposta, quale è la domanda?”.

Queste le parole del Premio Nobel in un documentario del 1985: “Proprio non riusciamo a immaginare il Creatore che armeggia con 20 manopole per selezionare 20 parametri e creare l’universo come noi lo conosciamo”.

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