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Il Conte torna, è bis di governo

Cambiano i personaggi, si mescolano nuovi colori, si costruiscono nuovi equilibri, ma l’Avvocato del popolo resta con una grinta nuova.

Bando alle ciance, questa volta Conte è pronto e carico. Se l’ultima volta era capitato alla Presidenza del Consiglio quasi per caso, dopo mesi di estenuanti trattative, adesso l’Avvocato del popolo è pronto per il bis, con una squadra nuova che ricorda i colori della Roma: giallo e rosso. Il Parlamento esce ufficialmente da questa giornata con una nuova maggioranza, con i Cinque stelle e il Partito Democratico, e saranno questi nuovi equilibri a votare la fiducia al secondo mandato di Giuseppe Conte. Lega a casa, PD di nuovo dentro, e il premier promette: “Realizzerò un Governo nel segno della novità: è quello che mi chiedono le forze politiche che hanno annunciato la disponibilità a farne parte. Questo è il momento di una nuova stagione, un’ampia stagione riformatrice, di rilancio e di speranza, che offra al Paese risposte e anche certezze.” Dopo che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito al premier uscente l’incarico di formare un nuovo esecutivo, Conte ha accettato con riserva. In soldoni, Conte sarà Presidente del Consiglio ma si “riserva” di tirarsi indietro se le condizioni non saranno favorevoli.

Subito dopo aver ricevuto l’incarico dal Capo dello Stato, Conte si è messo subito al lavoro per sondare ulteriormente il terreno e costruire la nuova squadra. Lasciato il Quirinale è andato immediatamente a incontrare la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, per poi dirigersi alla Camera dove ha avuto un colloquio con il Presidente Roberto Fico. In seguito, Conte a Montecitorio, ha incontrato il gruppo Misto – Maie. Le consultazioni proseguiranno domani mattina, alle 9:30 Fratelli d’Italia, alle 10:30 la Lega, poi con il Pd alle 12:30 e con il M5S alle 13:30. Un calendario fitto, ma alcune certezze già ci sono. Prima di cominciare il tour di consultazioni, Conte dal Quirinale ha pronunciato un discorso alla stampa in cui spiega quali sono le sue intenzioni con il secondo tentativo di governo. Nessun contratto a fissare i punti, stavolta è l’Avvocato del popolo a dettare le linee guida.

“È una fase molto delicata per l’Italia: dobbiamo uscire al più presto dall’incertezza politica innescata dalla crisi di governo. Stiamo attraversando una congiuntura economica che presenta alcune criticità: l’economia globale soprattutto in Europa sta rallentando, anche per effetto delle tensioni commerciali in atto, in particolare tra Stati Uniti e Cina”, ammette Conte. “Mi ripropongo di creare una squadra di lavoro che si dedichi incessantemente e con tutte le proprie competenze ed energie a offrire ai nostri figli l’opportunità di vivere in un Paese migliore”. Sono dodici le priorità elencate dal neo- e ex-premier, tra cui una manovra di bilancio che “contrasti l’aumento dell’Iva”, l’istruzione “di qualità e aperta a tutti”, la ricerca, la tutela dell’ambiente, laicità e libertà religiosa, le infrastrutture, la tutela dei giovani e il rilancio del Mezzogiorno. “Ho sempre pensato che fosse l’orizzonte ideale per un intero Paese. Nei prossimi giorni tornerò dal Presidente della Repubblica per sciogliere la riserva e, in caso di esito positivo, per sottoporgli le proposte relative alla nomina dei ministri”.

Viva il nuovo governo, ma con riserve. M5S difende il suo leader e Salvini chiama le piazze. Ma Europa e mercati premiano.

Se la strada della premiership sembra segnata, salvo imprevisti, la battaglia sugli altri nomi è ancora da combattere. La prima grande sfida è quella del vicepremier, con il M5S che vorrebbe Di Maio a mantenere il titolo e i Dem che chiedono uno dei loro. No secco del PD sulla figura del capo politico pentastellato, ma il Movimento difende il suo leader: “Chi tocca il nostro capo politico attacca ciascuno di noi. Il M5s è un monolite. Qualche volta ci siamo espressi a più voci ma quello che è successo in questo mese di agosto ci ha ricompattato”, ha detto il capogruppo M5s al Senato Stefano Patuanelli in conferenza stampa.

Volano stracci in casa PD, dove Carlo Calenda si è già dimesso dalla direzione. I renziani potrebbero infine accettare la formula dei due vicepremier, con il rischio di creare tensioni tra i due azionisti del governo Conte bis. La corrente di Renzi preme per un tecnico al Mef e uno al Ministero dell’Interno, con un Dem al Mise e lo Sviluppo Economico in bilico. Orlando potrebbe tornare alla Giustizia, Gentiloni annusa il dicastero degli Esteri. Per il M5S, Bonafede potrebbe essere riconfermato alla Giustizia, così come Costa all’Ambiente, e Di Maio lotta strenuamente per restare vicepremier.

“Nascerà come governo delle poltrone e dei perdenti, progettato e teleguidato da Berlino e da Bruxelles, contro la maggioranza del Paese”, sentenzia il grande sconfitto di questa crisi di governo, il leader della Lega Matteo Salvini. Come preannunciato, l’ormai ex Ministro dell’Interno chiama le piazze e organizza una manifestazione a Roma contro il governo giallorosso, il 19 ottobre. “Sarà la giornata dell’orgoglio della maggioranza operosa, che non va a fare casino ma che vuole un governo che non nasce la notte a Parigi o Bruxelles e che per questo viene ricompensato”, ma “prima della grande manifestazione di ottobre a Roma, ci riabbracciamo tutti insieme, da Nord a Sud, domenica 15 settembre a Pontida (Bergamo). Con la forza di essere sempre liberi e di mantenerci indipendenti da tutti, ad eccezione che dal Popolo Italiano”. Salvini ha lasciato il suo ufficio al Viminale ringraziando i suoi collaboratori, promettendo che “non è un addio”. Spera di tornare “perché prima o poi potremo votare”.

In tutto questo, l’Europa e i mercati hanno deciso: Conte bis è già promosso. Piazza Affari ha chiuso in rialzo, con l’indice Ftse Mib più grosso dell’1,94% a 21.398 punti, la migliore in Europa. Lo spread a 166 punti, come i vecchi tempi dell’agosto 2018, diverso dai 175 di ieri. Soddisfazione anche da Bruxelles: il commissario Ue uscente al bilancio Guenther Oettinger ha detto che il bis dell’Avvocato è “uno sviluppo positivo”, che fa ben sperare per “un governo pro-europeo che non lavori contro l’Europa”. E ancora, “l’Italia gioca un ruolo centrale nella famiglia europea e contiamo sul suo contributo attivo al progetto europeo”, ha detto il presidente della Commissione Jean Claude Juncker, augurando a Conte il meglio per il suo nuovo mandato. Anche la posizione del premier sembra ammorbidita, pur mantenendo una traccia delle vecchie aspirazioni: “Siamo agli albori di una nuova legislatura europea e dobbiamo recuperare il tempo sin qui perduto per consentire all’Italia – Paese fondatore dell’Europa – di svolgere un ruolo da protagonista, ruolo che merita”. Non sono gli unici albori che l’Italia dovrà affrontare, ma il morale, per la prima volta dopo troppo tempo, sembra timidamente in rialzo.

Di A.C.

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