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I Vigili del fuoco denunciano Salvini, la Polizia di Stato lo difende

Il sindacato Usb dei Vigili del Fuoco denuncia Salvini per “Uso improprio della divisa d’ordinanza”, ritenendo che il comportamento del proprio Ministro rientri in quei casi da sancire sul piano penale così come prevede l’articolo 498 del relativo Codice che recita: “chiunque, fuori dei casi previsti dall’articolo 497-ter, abusivamente porta in pubblico la divisa o i segni distintivi di un ufficio è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 154 a euro 929”. A difesa del proprio Ministro interviene il sindacato della Polizia di Stato Ugl-LeS e di questa vicenda parliamo con Elvio Vulcano, Coordinatore nazionale per la stampa e le comunicazioni del sindacato Ugl-LeS (l’unica voce dell’Ugl nella Polizia di Stato).

D.: Cosa ne pensa dell’iniziativa del sindacato dei vigili del fuoco? Perché voi poliziotti non avete proceduto allo stesso modo se il ministro stava realizzando, a rigori, la medesima fattispecie di reato?

R.: Quanto lei ha poc’anzi ricordato ritengo sia un’iniziativa più folcloristica che corroborata da autorevoli orientamenti dottrinali o giurisprudenziali e tuttavia, dell’esistenza di fondate basi giuridiche della presunta violazione di legge, spetterà alla magistratura stabilirne rilevanza e fondatezza. Mi sembra però, in primissima battuta, alquanto pirandelliano dichiarare, sdoppiando incomprensibilmente due comportamenti di eguale sostanza e che promanano per giunta dalla medesima persona, quanto segue: quando il Ministro è a capo del corpo dei Vigili del Fuoco non gli sarebbe consentito indossare l’uniforme del corpo, mentre, magari pochi minuti dopo ed essendo questa volta a capo della Polizia di Stato, l’interpretazione diventa più possibilista consentendo al medesimo Ministro di vestire i panni finanche dell’ultimo agente di PS. Noi della Polizia di Stati possiamo dire di esser fieri della decisione che il nostro Ministro abbia indossato i panni del prestigioso Corpo al quale apparteniamo. piuttosto qualcuno dovrebbe spiegarmi come sia umanamente possibile che questa simbolica e direi persino banalmente necessaria immedesimazione negli sforzi quotidiani dei propri collaboratori divenga, addirittura, disdicevole motivo di biasimo quando a farlo è il responsabile politico di una istituzione così essenziale. Verrebbe da pensare che il problema risieda altrove e cioè nel fatto che il Ministro è un buon esempio di spirito di corpo (ma, mi vien da chiedere, il sindacato USB concorda, almeno, sulla necessità di coesione attorno ad una figura autorevole di un’organizzazione come quella della Polizia di Stato?!?) quando milita in un partito vicino alle proprie posizioni politiche mentre è da biasimare quando lo stesso milita invece in un’area politica avversa. Ha poi proseguito Vulcano: “Non riusciamo a comprendere questa indignazione per  l’uso della divisa proveniente proprio da quel sindacato che l’ha voluta esibire in piazza con la manifestazione a Roma in occasione del Gay Pride unendosi alla Brigata Arcobaleno!!!  A tal proposito vorrei ricordare un passaggio di una dichiarazione del Coordinatore nazionale USB VVF “…Siamo ancora lontani da una vera società libera basata sulla libertà dell’individuo…”. Noi riteniamo, invece, che quando si è liberali lo si deve essere sempre, consentendo persino (ma affermare questo sarebbe quasi banale se non parlassimo di una figura della sua importanza!) che un ministro indossi la divisa e partecipi alle manifestazioni alle quali ritiene di voler presenziare. Il Ministro dell’Interno è il capo politico di tutti i Dipartimenti del suo Ministero e che, quindi, in quanto tale lo è sia della Polizia di Stato che dei Vigili del Fuoco. Tant’è vero che non indossa mai le divise della Marina Militare o di Carabinieri o dell’Esercito, cosa che, invece, può fare il Presidente del Consiglio o i Ministri competenti”.

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