ITALIA

dall'

Solo notizie convalidate
[wpdts-weekday-name] [wpdts-date]

EDIZIONI REGIONALI

Solo notizie convalidate

EDIZIONI REGIONALI

I guardiani del destino (voto 7)

Lo scrittore americano Philip K. Dick (1928 – 1982) ha pubblicato, nel 1954 sulla rivista Orbit Science Fiction, il racconto breve Squadra riparazioni (Adjustment Team), Il testo fu poi inserito in numerose raccolte di suoi scritti. Non va dimenticato, infatti, che da suoi romanzi hanno preso il via film celeberrimi come Blade Runner (1982) che Ridley Scott trasse da Il cacciatore di androidi (Do Androids Dream of Electric Sheep? 1968). In altre parole siamo nel campo di quella fantascienza morale in cui gli interrogativi etici hanno un peso maggiore del succedersi dei fatti. David Norris, ottimo ex alunno e giocatore di basket della Fordham University, è membro del Congresso e ha davanti a sé una promettente carriera politica che non esclude la presidenza degli Stati Uniti. Il primo passo è di candidarsi al Senato, ma l’elezione va male. Incontra casualmente Elise Sellas, promettente ballerina classica, ma proprio in quest’occasione scopre che alcune potenti e misteriose entità, chiamate guardiani, ostacolano la loro storia d’amore perché sarebbe d´intralcio a un piano, concepito da un potentissimo governatore del mondo, che gli riserva una fortunata carriera politica. Inizia in questo modo uno scontro impari che vede, da una parte, queste figure magiche, dall’altra un essere umano che vuole essere artefice del suo destino. Da queste poche righe si comprende come il tema centrale del racconto e del film non sia la proiezione nel futuro quanto l’introspezione nella coscienza e il libero arbitrio dell’uomo. Lo sceneggiatore George Nolfi ha scritto molti titoli di successo: Timeline – Ai confini del tempo di Richard Donner (2003), Ocean´s Twelve di Steven Soderbergh (2004), The Sentinel – Il traditore al tuo fianco di Clark Johnson (2006), The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello sciacallo (The Bourne Ultimatum) di Paul Greengrass (2007). Ora esordisce dietro la macchina da presa con un film in cui rifulge l’interpretazione degli attori, soprattutto Matt Damon e Emily Blunt, ma non rimangono indietro Anthony Mackie e Terence Stamp. La sola osservazione non positiva riguarda il finale, in cui la fuga con inseguimento dei guardiani ricalca troppo le sequenze d’azione di altri film. In definitiva un’opera di spessore che segnala un nuovo regista abile e ricco d’inventiva.
(umberto@uerre.it)
 

Facebook