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Hong Kong: Wong, con pandemia governo ha stretto sua morsa

 

Mentre il mondo è impegnato a combattere la pandemia del coronavirus, il “governo autoritario” a Hong Kong “ha approfittato del virus per esercitare una morsa sempre più stretta sulle nostre libertà”: lo ha denunciato l’attivista di Hong Kong Joshua Wong nel suo intervento alla lezione sulla “Libertà” della Scuola di formazione della Fondazione Farefuturo oggi in collegamento con la Sala Nassyria del Senato.
In questo 2020 “non si sono più viste delle proteste così frequenti nei media” come lo scorso anno, “in parte a causa della pandemia, ma soprattutto a causa del governo autoritario”, ha spiegato Wong.

“Con la messa in atto delle leggi di emergenza, le assemblee pubbliche a Hong Kong sono state vietate”, e “mentre molte persone potrebbero chiedersi se è la fine all’attivismo di strada, ora nella nostra lotta per la libertà abbiamo di fronte un’altra realtà: i tribunali e il carcere”, ha aggiunto.
“Parte dell’enorme prezzo sostenuto nella lotta per la libertà e la democrazia a Hong Kong è rappresentato dall’aumento delle vittime giudiziarie. Ad oggi, più di 10mila persone sono state arrestate da quando ha iniziato il movimento, oltre cento di loro sono giù rinchiusi in carcere. Dei 2.300 manifestanti attualmente perseguitati, 700 rischiano condanne fino a dieci anni per accuse di rivolta”, ha sottolineato l’attivista.

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