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Guidonia: proteste dei lavoratori nelle cave di travertino

Si è arrivati al quarto giorno dello sciopero dei lavoratori nelle cave di travertino tra Tivoli e Guidonia.

La crisi del distretto Tivoli e guidonia non è una storia nuova. Tutto è iniziato nel 2008, quando le aziende hanno cominciato a vendere a grande multinazionali, soprattutto cinesi.

Per questo motivo, i laboratori artigianali hanno iniziato ad arrancare sempre di più, fino a quando non hanno chiuso. Adesso però serve una soluzione d’emergenza per rilanciare il distretto. Questa situazione, infatti, ha pesato e sta continuando a pesare sulle spalle di troppe famiglie.

Gli industriali e la Regione vorrebbero rilanciare il distretto con un piano di sviluppo a lungo termine. Peccato che il comune a guida grillina abbia revocato le licenze alla Str, la società più importante.

Il sindaco ha dichiarato di voler portare avanti un progetto sostenibile in futuro. Per questo motivo, ha chiesto un progetto diverso dall’estrazione.

In tutto ciò, sono intervenuti i sindacati Cigl, Cisl e Uil: “Le soluzioni si dovevano cercare prima. Le cave di travertino sono da sempre il motore di Guidonia e la cessazione delle attività e i licenziamenti non possono l’unica via di uscita dalla crisi. Le persone sono esasperate: vi siete chiesti come ricollocare gli operai?”

Data la situazione attuale la risposta è no. Per conoscere il destino degli operai, sarà necessario apsettare il risultato del braccio di ferro tra Comune e Regione.

 

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