Per quanto sembri strano, Pep Guardiola ha un rapporto speciale con Brescia. Non è un mistero né una scoperta recente: il visionario tecnico del Manchester City approdò alle Rondinelle nel 2001, convinto dal carisma e la classe di Roberto Baggio.
Alla corte di Carletto Mazzone. Il suo apprendistato da tecnico era già iniziato: l’Italia era una tappa necessaria. A Brescia, Guardiola trovò un ambiente intimo e familiare che – trascinato dall’entusiasmo di un presidente vulcanico – stava sognando in grande. Proprio questo stregò Pep, che con quel presidente, Gino Corioni, instaurò un legame speciale.
Ginetto”, come lo chiamavano a Brescia, si esaltava e impazziva per giocatori come Pep e Baggio. Stravedeva per loro, li coccolava e ammirava. E infatti, una volta diventato uno dei migliori tecnici al mondo, Guardiola ha mantenuto contatti e legami con Brescia.
L’aneddoto più divertente risale però al 2011 quandom durante una pausa per le nazionali, l’allora tecnico del Barcellona fece visita alle Rondinelle e seguì insieme a Corioni un allenamento della squadra, allora allenata da Beppe Iachini, per poi trattenersi a cena.
“Presidente se torno a lavorare in Italia, sarà solo per allenare il Brescia.E lo farò gratis.”