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Grassi (M5S): “Ddl referendum? Ci siamo accordati col Pd sul quorum perché hanno fatto proposta ragionevole, ma non credo ci siano altri spazi di modifica. Carige? E’ bene che il PD faccia opposizione, ma differenze tra il loro decreto e il nostro sono profonde.

Non potevamo certo lasciare nei guai i risparmiatori per mantenere fede in modo astratto e sterile a delle affermazioni solo per far contenta l’opposizione. Rapporti con Salvini dopo caso migranti? Se moglie e marito discutono non vuol dire che si separino. Se il rapporto e solido le discussioni non portano a crisi ma ad una soluzione condivisa. I rapporti tra noi e i parlamentari della Lega sono eccellenti”

Ugo Grassi, Senatore del M5S e capogruppo in Commissione Affari Costituzionali del Senato, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia” condotta da Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

In merito all’accordo con il pd per il quorum al 25% sul ddl di riforma del referendum. “Questo accordo col PD non è altro che una conferma del metodo con cui il M5S governa, cioè massima disponibilità a tutte le proposte ragionevoli indipendentemente dalla forza politica che la va a formulare. modifiche all’orizzonte? Non credo che ci siano altri spazi di modifica. Noi sostanzialmente vogliamo tenere dritta la barra del timone sull’obiettivo che ci siamo posti con questa riforma. Finora c’è stato un quorum strutturale che ha prodotto nel tempo delle aberrazioni, dalla famosa frase di Craxi (“Meglio se andate al mare”) in poi, sappiamo bene qual è stata nella maggior parte dei casi qual è stata la sorte del referendum. Chi voleva votare no era ben lesto a saldare il no all’astensionismo, finendo col prevaricare la volontà di quelli che invece, ed erano talvolta la maggioranza dei votanti, volevano un esito diverso. Noi vogliamo superare questa aberrazione. Abbiamo preso in considerazione la proposta del PD perché è estremamente ragionevole e soprattutto coerente con il nostro obiettivo politico di eliminare quella saldatura tra il no e l’astensionismo. Con la modifica proposta da Ceccanti si evita da un lato che la sorte del referendum possa essere decisa da un numero estremamente esiguo di persone, dall’altra si sollecita la partecipazione perché chi è contrario si rende conto che astenersi non lo avvantaggia. Quindi se una proposta è coerente col nostro obiettivo politico perché dovremmo chiuderci a riccio e rifiutare? Questa soluzione adottata mi è sembrata opportuna e meritevole di essere tenuta in conto”.

Col PD in futuro anche accordi a livello di alleanza politica? “State andando troppo avanti…” ha scherzato Grassi.

Riguardo le polemiche sul caso Carige. “E’ bene che l’opposizione faccia il suo mestiere altrimenti non sarebbe opposizione –ha dichiarato Grassi-. Comprendo che loro si preoccupino di contestare la nostra decisione, però quello che loro affermano non corrisponde a verità. Oggi in un articolo su Il Sole 24 ore il costituzionalista Mario Turco spiega bene le profonde differenze tra il nostro decreto e quello del Pd. Noi abbiamo istituito un fondo di garanzia con denaro pubblico, questo significa che nell’immediato neanche un euro verrà concesso alla banca. Il fondo di garanzia interviene solo se ci sono dei debiti che non vengono pagati. E soprattutto nel caso in cui si attivi l’uso del fondo di garanzia, il credito che lo Stato matura nei confronti della banca si trasforma in una partecipazione dello Stato nella banca stessa. Quindi si va verso una nazionalizzazione della banca. Se questi debiti non verranno onorati, Carige diverrà una banca sotto il controllo dello Stato. Siamo di fronte ad una tecnica d’intervento completamente diversa rispetto al passato. D’altra parte l’alternativa qual era? Lasciare nei guai i risparmiatori per mantenere fede in modo astratto e sterile a delle affermazioni solo per far contenta l’opposizione? Abbiamo preso atto del problema e abbiamo trovato una soluzione coerente con i nostri principi, a vantaggio dei cittadini e non certo delle banche”.

Sui rapporti con la Lega dopo il caso migranti. “Non c’è mai stato un reale problema con Salvini –ha affermato Grassi-. Faccio questo esempio: io talvolta discuto con mia moglie, ma questo non significa che mi passi per la mente l’idea che ci dobbiamo separare. E’ normale che in un rapporto tra adulti ci siano divergenze e discussioni, ma è altrettanto normale che, se il rapporto è solido, le discussioni si esauriscano e si giunga ad una soluzione condivisa. Non bisogna esasperare ogni discussioni. Tra l’altro noi abbiamo il vizio di essere trasparenti, quindi tutte le nostre discussioni avvengono alla luce del sole, l’elettorato ne è informato, sa che cosa sta accadendo e viene reso edotto di ogni passaggio. Ma il fatto che si discuta non significa che ci sia crisi con il partner di governo. I rapporti sono eccellenti, anche tra noi parlamentari. Io in commissione affari costituzionali con i colleghi della Lega ho un rapporto costruttivo e collaborativo di cui sono estremamente soddisfatto”.

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