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Grandi navi, sindaco di Trieste: “Nostro porto a disposizione. Pronti ad accogliere navi da Venezia”

Il sindaco Dipiazza: “Se necessario chiederemo anche ai triestini un sacrificio. Non ci sto al ‘no se pol’ triestino”

Il porto di Trieste risponde presente, dopo quindi dopo l’incidente di ieri alla Giudecca tra un battello e una nave da crociera. Il sindaco della città consorella Roberto Dipiazza tende infatti la mano a Venezia: «Questa mattina ho scritto al mio amico Brugnaro che la città è’ a sua disposizione. Se hanno bisogno noi ci siamo».

La Prefettura di Venezia che ha gia’ incaricato la Capitaneria lagunare di spostare temporaneamente il traffico crocieristico o piu’ vicino o altrove.

Le grandi organizzatrici del turismo marittimo si stanno interrogando sulla possibilità di avere un approdo alternativo Alto-Adriatico individuabile a Trieste. Bisognerà però comprendere se il porto giulio sia in grado di ospitare, anche se solo per  alcuni mesi, un dirottamento parziale del cospicuo traffico veneziano.

Mercoledì 5 si riunisce il cda di Trieste Terminal Passeggeri: l’ordine del giorno e’ un altro ma l’argomento Venezia non sembra secondario. Gli esperti triestini ritengono che la Stazione marittima, utilizzando le banchine Nord e Sud, sia in grado, da qui alla fine di ottobre, di accogliere 70-80 toccate di navi. Per un totale di 200-250 mila passeggeri. La stima si concentra sulla disponibilita’ dei fine settimana, che nel periodo giugno-ottobre sono una ventina. La valutazione riguarda una media potenzialita’ di ormeggio attorno alle quattro unita’ per ogni week-end: un conto approssimativo che tiene comunque presente il calendario di arrivi/partenze alla Marittima.

Secondo anche quanto riporta il quotidiano Il Piccolo, gli esperti consultati considerano anche “la possibilità di utilizzare l’ormeggio 57 alla radice del Molo VII: non va dimenticato che il Settimo, per quanto concerne il traffico container, e’ cogestito da Msc, la cui costola crocieristica ‘tocca’ Venezia (“Opera”, coinvolta nell’incidente, appartiene alla flotta Aponte)”.

“Certo – precisa il giornale – il ’57’ avrebbe bisogno di qualche intervento per rendersi un po’ piu’ accogliente di quanto lo sia oggi. Si presume che un paio di settimane sarebbero sufficienti”.

“Ma se spostare le navi potrebbe essere relativamente agevole – si legge ancora – , spostare il popolo ‘cruise’ forse non altrettanto. Qualcuno arriva in auto, le compagnie sono in grado di modificare parte dei voli e gli itinerari dei pullman. Ultima ma non ultima questione: le Rive triestine sono pronte a sostenere, tra il venerdi’ e la domenica di ogni settimana estiva, l’urto di circa 10 mila turisti ulteriori?”. Anche su questo punto Dipiazza risponde: «Se sara’ necessario – sostiene tranquillo – sposteremo le macchine in Piazza Unita’. E poi per questo abbiamo sempre il porto Vecchio. Mi chiedo come posso dire di no a un’opportunita’ del genere? Ma se mi dovessero arrivare dieci navi da Venezia a costo di ormeggiarle qui davanti al Molo Audace, le faccio le faccio venire tutte. E chiederemo anche ai triestini un sacrificio se ci sara’ qualche difficolta’ di circolazione. Non ci sto al ‘no se pol’ triestino. E poi volete non dare una mano a Venezia e al mio paese? Ma quella città è la più bella del mondo. E ultimo, ma non ultimo, – conclude – tutto cio’ e’ anche un’opportunita’ di business per tanti».

 

A cura di Giovanni Cioffi

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