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Governo Conte II, tutti i nomi e i numeri del neonato governo giallorosso

Dieci ministri del M5S, nove del Pd e 1 di Leu: al via il governo Conte II

ROMA – Ventuno ministri, un sottosegretario alla presidenza del Consiglio e nessun vicepremier. Si presenta così il nuovo governo guidato da Giuseppe Conte, sostenuto da una maggioranza Pd-M5S-Leu, che giurerà domani mattina. Un governo che a suo modo è anch’esso il “governo del cambiamento”.

Cambiano i numeri dei ministeri che passano da 19 a 21. Cambiano i colori del governo, da gialloverde a giallorosso in forza della nuova alleanza, e cambia anche la sua natura: si tratta di una formazione di politici con la titolare del Viminale, Luciana Lamorgese, unico ministro ‘tecnico’. Nel governo M5s-Lega gli ‘indipendenti’ invece erano tre e tutti con ministeri di peso (Paolo Savona, Enzo Moavero Milanesi e Giovanni Tria).

Cambiano i rapporti di forza: nell’esecutivo tenuto insieme dal contratto, i leghisti erano 6 e 8 quelli del M5s. Oggi il Movimento di Di Maio conta 10 ministeri, i Democratici ne hanno 9 e se si aggiunge Leu con Roberto Speranza che approda al ministero della Salute si arriva al pareggio.

Cambia l’età media ed è già record: con una media di 47 anni la squadra di Giuseppe Conte, è la più  giovane della storia repubblicana. Ancor più del governo Renzi, a quota 48 anni come anagrafe media dei ministri. Il governo gialloverde si era invece fermato a 50. Costante come lo scorso anno, ad incidere sensibilmente sulla media è Luigi Di Maio, neo ministro degli Esteri, con i suoi 33 anni. Lo seguono Fabiana Dadone di 35 anni, ministro della Pubblica amministrazione, e Giuseppe Provenzano che ne ha 37 e la delega al Sud. La maggioranza è però costituita dai 40enni (10 su 21). Si è poi abbassato il picco dei senior: allora era Savona, che con i suoi 81 anni e 7 mesi resta il ministro più anziano della Repubblica. Adesso tale “casella” è riempita dal neo ministro dell’Interno, che tra una settimana festeggerà 66 anni.

Cambiano, anche se in maniera lieve, le quote di genere: il Conte II vanta 14 uomini e 7 donne, cioe’ un terzo del totale e due in più rispetto a quelle che giurarono al Quirinale nel 2018.

Cambia rispetto all’ultimo governo, pure la geografia: trionfa il Meridione con 11 ministri nati in regioni del Mezzogiorno, contro i 6 lombardi (che erano i più numerosi dei 18 ministri precedenti). Ora in testa è la Campania con 4 uomini (Di Maio, Vincenzo Spadafora, Enzo Amendola, Sergio Costa), seguita da 3 siciliani (Bonafede, Provenzano, Catalfo). Da Potenza vengono due ministri (Lamorgese e Speranza) mentre la Puglia del premier e’ rappresentata da Francesco Boccia e Teresa Bellanova. Restano senza ministri le regioni Toscana, Umbria, Marche, Liguria, Abruzzo, Calabria e Sardegna.

I capi delegazioni dei due principali partiti sono Dario Franceschini per il Pd e Di Maio per i 5S.

Avvocati, ingegneri, sindacalisti: che lavoro fanno i nuovi ministri?

Quattro ministri su 21 non hanno conseguito una laurea (Di Maio, passato da ingegneria a giurisprudenza; Vincenzo Spadafora; Enzo Amendola e Nunzia Catalfo, entrambi diplomati al liceo scientifico). Tra le professioni, invece, stravincono gli avvocati e i professori universitari, in tutto sette. Per il resto, si spazia tra un ingegnere (Stefano Patuanelli) e una manager (Paola De Micheli), una sindacalista (Teresa Bellanova) e una selezionatrice di personale (Nunzia Catalfo, considerata l’ideatrice del reddito di cittadinanza).

Il più eclettico risulta essere ancora Luigi Di Maio passato da webmaster a giornalista sportivo, da steward al San Paolo a manovale nell’azienda di famiglia.

Si ma Gentiloni?

Per l’ex premier Paolo Gentiloni si si profila un futuro a Bruxelles. Giuseppe Conte ha infatti informato il Consiglio dei ministri di aver comunicato ieri alla presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen il nome dell’attuale presidente del Partito Democratico come membro italiano della nuova commissione.

La squadra dei ministri

Poche riconferme, numerose sorprese, anche rispetto ai nomi che sono circolati in questi giorni, e molti esordi. La squadra del nuovo esecutivo è ultimata.

Questa la lista dei ministri letta dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo il colloqui con il presidente della Repubblica Mattarella: agli Interni Luciana Lamorgese, all’Economia e Finanze, Roberto Gualtieri, agli Affari Esteri e Cooperazione internazionale Luigi Di Maio, al Lavoro e Politiche Sociali Nunzia Catalfo. Lo Sviluppo Economico sarà affidato a Stefano Patuanelli, la Difesa a Lorenzo Guerini, i Rapporti con il Parlamento a Federico D’Incà, l’Innovazione a Paola Pisano, la Pubblica Amministrazione a Fabiana DadoneFrancesco Boccia sarà agli Affari regionali, Giuseppe Provenzano al Sud, Elena Bonetti alle Pari Opportunità e Famiglia, mentre agli Affari europei Enzo Amendola. Alla Giustizia e all’Ambiente riconfermati rispettivamente Alfonso Bonafede Sergio Costa. Paola De Micheli andrà alle Infrastrutture e Trasporti, così come Teresa Bellanova andrà alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. All’Istruzione, Universita’ e Ricerca ci sarà Lorenzo Fioramonti, ai Beni e alle Attività Culturali e Turismo tornerà Dario Franceschini, alla Salute la sorpresa Roberto Speranza mentre allo Sport e alle Politiche Giovanili Vincenzo Spadafora. Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, sarà Riccardo Fraccaro.

Nei dicasteri chiave ci sono il leader Cinque Stelle Luigi Di Maio agli Esteri, Roberto Gualtieri (Pd) all’Economia, Alfonso Bonafede (M5S) confermato alla Giustizia, e un tecnico all’Interno, Luciana Lamorgese. I ministri ‘ereditati’ dal Conte Uno sono cinque, ma solo due (Costa e Bonafede) hanno conservato la stessa delega.

Le biografie dei ministri

Premier – Giuseppe Conte

Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio – Riccardo Fraccaro

Dopo il ruolo di ministro ai Rapporti con il Parlamento nel primo governo di Giuseppe Conte, nel nuovo esecutivo M5s-Pd Riccardo Fraccaro approda alla delicata carica di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Una posizione che richiede abilita’ di ascolto e mediazione tra le parti. Fedelissimo di Luigi Di Maio, da anni Fraccaro si spende sui temi della democrazia diretta e delle nuove forme di partecipazione dei cittadini per via telematica. Nato a Montebelluna in provincia di Treviso, 39 anni, studi universitari a Trento, Fraccaro e’ un fedelissimo del leader 5 Stelle Luigi Di Maio. L’esponente M5s ha iniziato il suo percorso con il Movimento nel 2010, quando fondo’ il Meetup di Trento. Si e’ distinto anche per la battaglia contro la costruzione dell’inceneritore del capoluogo trentino. Eletto alla Camera per la prima volta nel 2013, a Montecitorio e’ stato tra gli alfieri della campagna pentastellata contro gli ‘affitti d’oro’ di alcuni uffici utilizzati dal Parlamento e per il taglio dei vitalizi. Nella scorsa legislatura e’ stato relatore della norma che ha consentito di tagliare gli affitti di Montecitorio, con un risparmio stimato in circa 130 milioni di euro.

Interno – Luciana Lamorgese

Nata a Potenza nel 1953, è stata la prima donna prefetto a Milano. Successore di Alessandro Marangoni, ha ricoperto il prestigioso ruolo per venti mesi, dal 13 febbraio 2017 al 1/o ottobre 2018. In precedenza, dal 19 luglio 2013 al 12 febbraio 2017, ha svolto le funzioni di Capo di Gabinetto del Ministero dell’Interno, dopo una lunghissima carriera nelle istituzioni iniziata nel 1979. Sposata e con due figli, è laureata in Giurisprudenza ed abilitata all’esercizio della professione di avvocato. Nel 1989 viene nominata viceprefetto ispettore e, cinque anni, dopo viceprefetto. Nominata prefetto nel luglio 2003, dal 2010 al 2012 è prefetto di Venezia. Vanta diverse esperienze al Viminale e anche alla prefettura di Varese. Il 20 maggio 2011 è stata nominata anche soggetto attuatore per l’espletamento di tutte le attività necessarie per “l’individuazione, l’allestimento o la realizzazione e la gestione delle strutture di accoglienza nella Regione Veneto”. Lamorgese è considerata una figura tecnica di alto livello e molto considerata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Economia e Finanze – Roberto Gualtieri

Romano, classe 1966. E’ eurodeputato del gruppo S&D dal 2009, ed è attualmente al suo terzo mandato. E’ professore associato di Storia contemporanea all’Universita’ degli Studi di Roma “La Sapienza” e vicedirettore della Fondazione Istituto Gramsci. E’ autore di numerosi libri ed articoli sulla storia italiana e internazionale del XX secolo e sul processo di integrazione europea. Collabora a diversi quotidiani e riviste, ha diretto il Rapporto annuale sull’integrazione europea per l’editore Il Mulino. Membro della segreteria romana dei Democratici di Sinistra tra il 2001 e il 2006, nell’ottobre 2006 e’ stato uno dei tre relatori del convegno di Orvieto che ha dato il via alla costruzione del nuovo partito e ha successivamente fatto parte della commissione di “saggi” nominata da Romano Prodi che ha redatto il “Manifesto” per il Partito Democratico. Nel 2007 viene eletto all’Assemblea nazionale del Partito Democratico, nel 2008 entra a far parte della Direzione nazionale, dove e’ stato rieletto nel gennaio 2014 Al Parlamento Europeo, durante il suo secondo mandato, il 7 luglio 2014 e’ stato eletto presidente della Commissione per i Problemi economici e monetari. In questa carica e’ stato confermato il 10 luglio 2019. Nel 2017 e’ stato nominato dalla Conferenza dei Presidenti membro del Brexit Steering Group – in rappresentanza del gruppo dei Socialisti e Democratici -, incaricato di seguire i negoziati Brexit per conto del Parlamento Europeo e coordinato da Guy Verhofstadt. Nell’ambito del Brexit Steering Group partecipa anche, insieme a Guy Verhofstadt e Elmar Brok, agli incontri degli sherpa del Consiglio Europeo sulla Brexit. Presiede il Financial Assistance Working Group, istituito nel 2016 dal Parlamento europeo per monitorare l’implementazione del programma di aiuti alla Grecia e future possibili programmi, e il Banking Union. Prima della nomina a ministro ha ricevuto l’endorsement della presidente designata della Bce Christine Lagarde.

Affari Esteri e Cooperazione internazionale – Luigi Di Maio

Nato ad Avellino il 6 luglio 1986, si diploma al Liceo classico “VittorioImbriani” di Pomigliano d’Arco (NA). dove inizia ad interessarsi alla cosa pubblica. Dopo il liceo, frequenta per alcuni mesi la facoltà di Ingegneria informatica, passando poi a Giurisprudenza. Nel 2007-2008 riveste la carica di consigliere di Facoltà e Presidente del Consiglio degli Studenti e fonda, con alcuni studenti del primo anno, l’Associazione studentesca studentigiurisprudenza.it, un’associazione indipendente che si occupa di tutelare i diritti degli studenti. Nello stesso periodo in cui ha frequentato l’Universita’ “Federico II” di Napoli, ha avviato un progetto imprenditoriale di e-commerce, web marketing e social media marketing, ad oggi portato avanti dai suoi ex soci. Nel 2007 si iscrive come giornalista pubblicista presso l’Ordine nazionale dei giornalisti. Nel 2013, a 26 anni, e’ stato il piu’ giovane vicepresidente della Camera, carica ricoperta nel corso della XVII Legislatura fino al 22 marzo 2018. Durante la XVII Legislatura ha fatto parte della XIV Commissione, che si occupa delle politiche dell’Unione Europea ed e’ stato Presidente del Comitato diVigilanza sull’attivita’ di documentazione e sulla Biblioteca della Camera. Insieme ai collaboratori ha attivato il Fondo per il Microcredito per le imprese, alimentato dai versamenti dei deputati e senatori M5S. Nel primo Governo Conte era vicepresidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Lavoro e Politiche Sociali – Nunzia Catalfo

Catanese, 52 anni, è considerata la madre del Reddito di Cittadinanza. Di professione “orientatore e selezionatore del personale”, con diploma di maturita’ scientifica. Oltre al RdC è stata anche prima firmataria del ddl sul salario minimo orario. Nel suo profilo Rousseau sostiene proposte come l’ampliamento dei lavori usuranti, la sospensione dell’adeguamento automatico dell’eta’ pensionabile all’aspettativa di vita; la possibilita’ a chi ha versato 41 anni di contributi di andare in pensione senza vincoli di eta’, oltre all’introduzione di incentivi per la “staffetta generazionale”. Ma ci sono anche proposte piu’ sensibili alla parita’ di genere, come la possibilità di offrire un “reddito incondizionato alle madri fino al compimento dei 3 anni del bambino” e la “riduzione delle disparita’ salariali” La sua nomina e’ vista dagli osservatori come un segno di continuita’ rispetto all’azione di Luigi Di Maio.

Sviluppo Economico – Stefano Patuanelli

Nato a Trieste, classe 1974, Stefano Patuanelli è stato capogruppo per il M5S prima della nomina al Mise. Sposato e con tre figli, è laureato in ingegneria edile ed è stato consigliere e tesoriere dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Trieste dal 2009 al 2011. Si avvicina al mondo pentastellato nel 2005, quando si iscrive alla piattaforma Meetup e costituisce il Gruppo Beppe Grillo Trieste, del quale è stato organizer per diversi anni. Dal 2011 al 2016 è stato consigliere comunale a Trieste. E’ stato eletto al Senato alle elezioni del 2018 nella circoscrizione Friuli-Venezia Giulia. Patuanelli è una figura stimata anche all’interno del Pd, specialmente nell’area renziana. Specializzato nello studio delle opere pubbliche, ha analizzato in questi anni in particolare il codice degli appalti, che, secondo l’esponente M5S, ha mostrato “alcune criticità che andranno superate”. Oppositore della Tav della prima ora, al Senato ha presentato come cofirmatario l’istituzione di due Commissioni parlamentari d’inchiesta: una sulla diffusione del batterio della Xylella e una sui disavanzi sanitari regionali del Servizio Sanitario nazionale.

Difesa, Lorenzo Guerini

Nato a Lodi, classe 1966, estrazione democristiana, il nuovo ministro della Difesa Lorenzo Guerini era stato indicato in questa legislatura presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), al suo secondo mandato da deputato. Laureato in scienze politiche a Milano, è stato portavoce, vicesegretario e coordinatore del Pd renziano, ma l’esordio politico è nel consiglio comunale a Lodi in quota Dc, dove è stato anche assessore ai servizi sociali. E’ stato coordinatore locale del Partito popolare, presidente della Provincia dal 1995 per due mandati – il secondo sotto la bandiera della Margherita – e poi sindaco dal 2005. Nel 2007 l’ingresso nelle fila Dem, nel 2010 il secondo mandato da primo cittadino, terminato con le dimissioni per candidarsi con successo alla Camera nel 2013. Nel febbraio del 2014 affianco’ il presidente del Consiglio incaricato Matteo Renzi durante le consultazioni istituzionali per la formazione del nuovo governo, compreso il faccia a faccia che l’ex premier ebbe con Beppe Grillo.

Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà

Dal ruolo di questore della Camera ai Rapporti con il Parlamento. Federico D’Inca’, bellunese di 43 anni e gia’ presidente del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle, di cui e’ attivista dal 2010, avra’ adesso uno proseguimento naturale della sua esperienza parlamentare. In queste ore e’ stato individuato fra i “pontieri” della trattativa fra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle proprio per le sue capacita’ di mediazione. Laureato in economia all’Universita’ di Trento, nella precedente legislatura e in questa, si e’ interessato soprattutto di temi relativi all’ambiente e all’innovazione, oltre a essere stato vice presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione (2016). Ha lavorato in qualita’ di analista di sistemi di gestione informatica, fino al 2013, nell’azienda Scp srl. In precedenza e’ stato capo-settore Lidl srl e responsabile sistema qualita’ Sinteco spa Robotica e Automazione.

Innovazione, Paola Pisano

Nata 42 anni fa, sarà la nuova ministra dell’Innovazione, figura nuova rispetto all’esecutivo giallo-verde. Docente di gestione dell’innovazione all’Università di Torino, è stata eletta “donna più influente nel digitale’. Sempre a Torino, dove è attualmente assessore, si occupa di progetti tecnologici, dai droni per la manutenzione delle infrastrutture fino alle auto condivise e al ‘bar robotico’. Molta attenzione, naturalmente, anche per il 5G. L’obiettivo è quella trasformarla Prima di approdare al capoluogo piemontese, nella giunta guidata da Chiara Appendino, ha svolto attività di consulenza in aziende. Ha tre figli. Il ministero dell’Innovazione tecnologica e digitalizzazione, voluto fortemente dal premier Giuseppe Conte, è ispirato al Chief Innovation Officer dell’amministrazione Barack Obama.

Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone

Cuneese, classe 1984, si è laureata in giurisprudenza ed è stata praticante avvocato a Ceva (CN). Molto attiva sia nel volontariato che nelle battaglie del Movimento 5 stelle in provincia di Cuneo. Alle elezioni politiche del 2013 vince le “Parlamentarie” del 5 stelle nella circoscrizione Piemonte 2 viene eletta deputata della XVII legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione Piemonte 2 per il Movimento 5 Stelle. Componente della I Commissione (Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni) dove per oltre un anno e’ stata capogruppo, fa parte del Comitato permanente per i Pareri, della Giunta per le Elezioni e della Commissione Parlamentare di Inchiesta sul fenomeno delle Mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere. Il 21 ottobre 2014 viene votata come vicecapogruppo vicario alla Camera del gruppo parlamentare Movimento 5 Stelle. Vince per la seconda volta le “Parlamentarie” del 5 stelle e alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 torna in Parlamento per la seconda volta. Resta componente della I Commissione (Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni), della Giunta per le Elezioni e il 6 luglio del Comitato per la Legislazione della Camera dei deputati dove le viene assegnata la Presidenza. Il 25 giugno 2019, dopo essere stata scelta dal capo politico Luigi Di Maio del Movimento 5 stelle, viene votata dalla base degli iscritti per divenire probiviro.

Affari regionali, Francesco Boccia

Nato a Bisceglie, classe 1968, Francesco Boccia, laureato in scienze politiche a Bari, Master alla Bocconi, è stato assessore all’economia dal 2004 al 2006 del Comune di Bari e più volte deputato, nonché Capo del Dipartimento per lo Sviluppo delle Economie Territoriali nel secondo governo Prodi e consigliere economico del ministro dell’Industria Enrico Letta. Sconfitto nel 2005 e nel 2010 alle primarie per le regionali in Puglia da Nichi Vendola, è stato presidente della Commissione Bilancio della Camera nella passata legislatura. Ha sostenuto la candidatura di Nicola Zingaretti alla guida del Pd, ed è responsabile economia e società digitale del partito.

Sud: Giuseppe Provenzano

È nato a San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, nel 1982. Economista, vanta sul curriculum una laurea e un dottorato alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Da sempre si occupa di Mezzogiorno ed è vice direttore dello Svimez. Mezzogiorno. È stato capo della segreteria dell’Assessore per l’Economia della Regione Siciliana (2012- 2014) nella giunta Crocetta e consulente del Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando (2013-2014). Membro della Direzione Nazionale del Partito Democratico, nel gennaio 2018 rifiuta la candidatura nelle liste del Pd in polemica con le scelte fatte dalla segreteria di Matteo Renzi. In seguito alle primarie del 2019, vinte da Nicola Zingaretti, entra a far parte della Direzione Nazionale del Partito Democratico e diventa responsabile delle politiche del lavoro della segreteria. “Ho accettato la proposta del presidente Giuseppe Conte perché il Sud è il cuore della questione italiana ed europea, ma può essere anche la soluzione – scrive su Facebook dopo aver ricevuto l’incarico – Il Mezzogiorno è stata la mia professione, sarà per sempre la mia vocazione. L’impegno è ora di svolgere questa alta funzione con disciplina e onore”

Pari Opportunita’ e Famiglia, Elena Bonetti

Quarantatrenne di Mantova, è professoressa associata di Analisi matematica dell’Università di Milano. Ha studiato Matematica all’Università di Pavia e ha conseguito il dottorato di ricerca a Milano nel 2002. Renziana della prima ora, è l’organizzatrice della scuola di politica dell’ex segretario del Pd al resort ‘Il Ciocco’ di Barga, in provincia di Lucca. Collabora con ricercatori di diverse università italiane e del CNR, lavorando spesso anche all’estero. Confessa di avere una vera “passione educativa” nell’accompagnare le giovani generazioni ad essere buoni cittadini, capaci di contribuire a scrivere una storia bella e generativa per la comunità, che trovano le radici nel suo percorso scout.

Affari europei, Enzo Amendola

Nato a Napoli nel 1973, cresciuto nella sinistra giovanile e nei Ds, di cui ha guidato la segreteria regionale campana nel 2006, nel 2009 ha vinto le primarie Pd diventano segretario regionale del partito, ruolo che ha rivestito fino al 2014. Deputato nella scorsa legislatura, è stato sottosegretario di Stato del Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale nei governi Renzi e Gentiloni e responsabile nazionale Esteri del Pd nelle segreterie di Renzi e Zingaretti.

Giustizia, Alfonso Bonafede

Siciliano di Mazara del Vallo ma fiorentino d’adozione, classe 1976, Alfonso Bonafede è da sempre l’esperto di giustizia del Movimento 5 stelle, ruolo che lo ha portato alla guida di via Arenula nel governo gialloverde. Deputato al secondo mandato, avvocato con studio legale a Firenze, è diventato una delle persone più vicine a Luigi Di Maio di cui ne ha conquistato la fiducia. Una laurea in giurisprudenza e dottorato di ricerca in Diritto Privato, nel 2006 entra a far parte del gruppo degli ‘Amici di Beppe Grillo’ del Meet-up di Firenze. Nel 2009 si candida sindaco di Firenze alle elezioni amministrative per la Lista Civica Beppegrillo.it, sfidando proprio Matteo Renzi e ottenendo l’1,82% dei voti.

Ambiente, Sergio Costa

Nato a Napoli il 22 aprile 1959, è generale di Brigata dell’Arma dei Carabinieri, Comandante Regione Carabinieri Forestale Campania. Oltre ad essere laureato in Scienze Agrarie, ha conseguito un Master in Diritto dell’Ambiente e si è specializzato in investigazioni ambientali. Inoltre si e’ impegnato al contrasto di ecomafie e al contrasto del clan dei Casalesi. Tra le altre azioni significative c’e’ quella di aver scoperto la piu’ grande discarica seppellita di rifiuti pericolosi di Europa nel territorio di Caserta, mettendo a nudo gli opachi rapporti delinquenziali nell’ambito dei rifiuti tossici. Cosi’ come ha anche scoperto la discarica dei rifiuti nel territorio del Parco Nazionale del Vesuvio. Inoltre ha operato attivamente nell’ambito di indagini internazionali sempre nell’ambito del traffico illecito di rifiuti nocivi. Ha collaborato con la Direzione Nazionale Antimafia nello svolgimento di analisi investigative ambientali sull’intero territorio nazionale. Nel primo governo Conte era ministro dell’Ambiente ed e’ stato oggi confermato nel nuovo esecutivo.

Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli

Nata a Piacenza l’1 settembre 1973, è vicesegretaria del Partito Democratico, fedelissima di Nicola Zingaretti (ha presieduto il comitato nazionale ‘Piazza Grande’ che l’ha portato alla vittoria delle primarie del Pd del 3 marzo 2019). De Micheli è anche una ex bersaniana (con Pierluigi Bersani segretario del Pd, è entrata a far parte del dipartimento Economia del partito) e una ex lettiana di ferro (fa parte del consiglio direttivo di TrecentoSessanta, l’associazione fondata nel 2007 dall’ex premier). Inizia l’esperienza in politica alla metà degli anni Novanta con la Dc, per arrivare al Pd passando per la Margherita. Eletta alla Camera nel 2008, nel 2013 e nel 2018. Sottosegretaria all’Economia dal 31 ottobre 2014. Assessore al Bilancio e al personale del Comune di Piacenza dal 2007 al 2009. Si occupa di economia a livello nazionale nella commissione Bilancio della Camera. A settembre del 2017 ha preso il posto di Vasco Errani come commissario straordinario alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del Centro Italia del 2016. Si occupa anche di pallavolo: nel 2016 viene eletta presidente della Legavolley. Laureata in Scienze Politiche alla Cattolica di Milano, dal 1998 al 2003 è stata presidente della cooperativa agricola Agridoro, specializzata in trasformazione del pomodoro in salsa, poi liquidata per insolvenza. Da presidente pro-tempore della coop, nel 2003 il Tribunale di Piacenza l’ha condannata per violazione della normativa igienica sulla produzione e sulla vendita di sostanze alimentari.

Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Teresa Bellanova

La sindacalista salentina è nata a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, il 17 agosto 1958. Entra in Parlamento come deputata dell’Ulivo nel 2006. Renziana: il 28 febbraio 2014 è stata nominata sottosegretaria di Stato al lavoro nel governo Renzi, promossa, il 29 gennaio 2016, a viceministro allo Sviluppo economico (incarico che ha mantenuto anche nel governo Gentiloni). In questo ruolo, ha seguito diversi tavoli di crisi aziendali, tra cui sin dall’inizio quello sul dossier Ilva. Ha iniziato la sua attività di sindacalista a vent’anni nel settore dei braccianti, coordinatrice regionale delle donne Federbraccianti. Ha lavorato per anni in Puglia per contrastare la piaga del caporalato. Da politica ha mosso i primi passi con i democratici di Sinistra, è entrata nell’Ulivo e ha partecipato alla fase costituente del Partito Democratico.

Istruzione, Università e Ricerca, Lorenzo Fioramonti

Romano, 42anni, Lorenzo Fioramonti è il nuovo ministro dell’Istruzione, dopo essere stato viceministro nel governo gialloverde. La sua ‘promozione’ era nell’aria da giorni, tanto che lo stesso interessato ne ha parlato qualche fa in un’intervista. “Per poter rilanciare il settore bisogna chiudere la piaga del precariato della scuola, delle università e degli enti di ricerca”, è la ricetta di Fioramonti, secondo cui per trovare le risorse “Servono delle micro tasse di scopo: una tassa sulle merendine, una sulle bevande zuccherate, un’altra sui biglietti aerei”. Laureato in Storia del pensiero politico ed economico moderno all’università di Tor Vergata, dottorato di ricerca in Scienze politiche a Siena, professore ordinario di economia politica presso l’Università di Pretoria, Fioramonti si è sempre scagliato contro l’utilizzo dell’indicatore Pil come solo strumento di valutazione. Alla politica si è avvicinato come collaboratore dell’allora parlamentare Antonio Di Pietro, tra il 1997 e il 2000. E’ stato eletto deputato nel M5s alle elezioni del 2018.

Beni e Attivita’ Culturali e Turismo, Dario Franceschini

Dario Franceschini torna, per la terza volta, al ministero della Cultura. La sua mediazione tra il Pd e il Movimento 5 Stelle è stata determinante per la nascita del governo giallorosso. Il suo passo indietro sulla vicepresidenza del Consiglio ha sbloccato la trattativa che aveva subito una battuta d’arresto. Nato a Ferrara il 19 ottobre 1958. . Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo nel governo Renzi e nel governo Gentiloni. Ministro per i Rapporti con il Parlamento e il Coordinamento dell’attività di governo nel governo Letta. Segretario nazionale del Pd dal 21 febbraio al 25 ottobre 2009. Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nei governi D’Alema II e Amato II. Nel 1976, appena 18enne, si iscrisse al movimento giovanile della Dc guidata allora da Benigno Zaccagnini. Nel 2001 è stato tra i fondatori della Margherita, diventando Coordinatore dell’esecutivo nazionale (incarico che gli è stato confermato ai congressi del 2002 e del 2004). Nel 2006 si è dimesso da coordinatore della Margherita ed è stato eletto presidente del gruppo parlamentare dell’Ulivo alla Camera. Nel 2007, con la nascita del Pd guidato da Walter Veltroni, è diventato vicesegretario del partito, succedendo a Veltroni nel 2009. Laureato in Giurisprudenza e avvocato civilista e cassazionista, Franceschini è anche uno scrittore: ha pubblicato cinque romanzi per Bompiani e La Nave di Teseo, due dei quali tradotti in Francia per Gallimard.

Salute, Roberto Speranza

Nato il 4 gennaio 1979 a Potenza, Roberto Speranza è l’unico esponente di LeU che siederà nell’esecutivo Conte II. In passato ha militato nelle fila del Pd, ed è stato anche capogruppo dem dei deputati per circa due anni, dal 19 marzo 2013 al 15 aprile 2015. Speranza ha studiato al liceo scientifico ‘Galilo Galilei’, a Potenza, quindi si è laureato in Scienze politiche alla Luiss. Inizia l’attività politica in giovane età: a 25 anni è consigliere comunale con i Ds a Potenza. Nel 2005 nell’esecutivo nazionale della Sinistra giovanile, di cui diventa presidente due anni dopo. Nel 2009 è eletto segretario regionale dei dem in Basilicata. Sostiene Pier Luigi Bersani alle primarie del Pd alla fine del 2012, quindi viene eletto alla Camera dei deputati, dove diventa appunto capogruppo, carica che lascerà nel 2015 in dissenso con la decisione del Governo Renzi di porre la fiducia sulla legge elettorale Italicum. Due anni dopo, nel 2017, abbandona il Pd e con esponenti della minoranza dem fonda un nuovo partito, Articolo 1 – Mdp, che confluirà in Liberi e Uguali l’anno dopo. E’ sotto quest’insegna che viene rieletto alla Camera

Sport e alle Politiche Giovanili, Vincenzo Spadafora.

Nato ad Afragola, nel napoletano, classe 1974, è una figura molto vicina a Luigi Di Maio e con una lunga carriera politica. Già nel 1998 era segretario particolare del presidente della Regione Campania Andrea Losco dell’Udeur. Subito dopo ha iniziato a lavorare nelle segreteria dei Verdi di Alfonso Pecoraro Scanio, mentre nel 2006 diviene capo segreteria sotto Francesco Rutelli al Ministero dei Beni Culturali. Parallelamente, dopo numerose esperienze umanitarie nel campo delle Organizzazioni non governative in giro per il mondo, nel 2008 viene nominato presidente di Unicef Italia, carica che ricopre per tre anni. Nel novembre 2011 è scelto dai presidenti di Camera e Senato come primo Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza. Dopo l’esperienza con l’Authority, entra a far parte dello staff di Di Maio, di cui diventa responsabile delle relazioni istituzionali. Alle politiche del marzo 2018 è eletto deputato e il 12 giugno diventa sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle pari opportunità e ai giovani nel Governo gialloverde. Spadafora vanta buoni contatti in Vaticano e non ha mai nascosto di essere favorevole all’adozione da parte di coppie dello stesso sesso.Nel 2014 ha pubblicato anche un libro: ‘La terza Italia. Manifesto di un Paese che non si tira indietro’.

 

A cura di Giovanni Cioffi

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