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Giustizia, Draghi chiede sostegno alla riforma in Cdm, nessuna obiezione

 

Verso l’intesa sulla riforma della giustizia. E’ iniziata a Palazzo Chigi con quasi due ore di ritardo la riunione del Consiglio dei ministri. Si va, a quanto confermano più fonti di governo, verso il via libera unanime alla riforma del processo penale, dopo l’ultima mediazione con i Cinque stelle.

La novità è l’inserimento dei reati contro la PA, come la corruzione e la concussione, tra quelli con tempi processuali allungati.

Un risultato, si apprende da fonti di governo M5S, frutto delle riunione pre-Cdm. A questo punto, si spiega, M5s potrebbe votare a favore. In Parlamento potrebbero esserci ulteriori miglioramenti tecnici.

Dopo la sospensione chiesta da Forza Italia il Consiglio dei ministri è ripreso. La Lega ha ricucito e aiutato a trovare una mediazione tra i ministri Cinque stelle e il ministro della Giustizia Marta Cartabia sui termini della prescrizione in appello e Cassazione. Lo affermano fonti della Lega, secondo le quali a questo punto si va verso un voto unanime alla riforma in Cdm.

Il premier Mario Draghi chiede al Consiglio dei ministri se tutti sostengano convintamente il testo della riforma del processo penale e saranno leali in Parlamento: nessuna obiezione. Passa così in Cdm la proposta del ministro Cartabia sulla giustizia. Non un voto formale sulla proposta ma il sostegno unanime al testo, chiesto dal premier Draghi.

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