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GIUSEPPE MORGANTE, SFREGIATO CON ACIDO/ “Perizia psichica per Sara Del Mastro? Folle”

Non si placano le polemiche sulla richiesta di perizia psichica per Sara Del Mastro, che lo scorso maggio sfregiò con l’acido Giuseppe Morgante. La vittima dell’aggressione non ci sta, ecco le sue parole ai microfoni de La vita in diretta: «Se non avessi avuto loro intorno, forse non sarei qui con la mia grinta di andare avanti e cercare di vedere positivo: grazie a loro sono così. Su quello che mi è successo, ormai lo sanno tutti: ora affronto uno o due processi e sento parlare di perizia psichiatrica. Se questa non è premeditazione, esiste qualcuno che capisce cosa sia giusto e cosa sbagliato?». Il giovane ha poi aggiunto: «E’ palese la cosa, sentir parlare di perizia… ma stiamo scherzando? Il 4 gennaio c’è stata un’altra aggressione… sono molto più arrabbiato adesso, un’altra aggressione dopo un’altra denuncia, nessuno ha aiutato questo ragazzo». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

Importante udienza avvenuta oggi in tribunale a Busto Arisizio in merito al processo nei confronti Sara Del Mastro, la donna che pochi mesi fa ha sfregiato con l’acido il suo ex, Giuseppe Morgante. Oggi il giudice doveva decidere se concedere il rito abbreviato all’imputata o meno, e l’avvocato di Morgante, Musicco, ha specificato: “Siamo nel processo a pieno titolo – le parole a Storie Italiane su Rai Uno – ha concesso la perizia psichiatrica, noi non siamo contrari ma non vogliamo che sia una scappatoia per uno sconto di pena. La pena di cinque anni è stata scongiurata e ci batteremo fino in fondo. Il giorno in cui ha colpito il mio cliente con l’acido – ha svelato l’avvocato – la mattina stessa è andata dallo psichiatra per farsi fare un certificato, secondo me è un’aggravante”. Così invece la vittima, Giuseppe Morgante: “Io sono tranquillo, sto bene, secondo me la questione della perizia psichica è una scusante per ottenere una riduzione della pena. Non ci sono scusanti davanti a quello che è accaduto a me il 7 maggio, quindi sentire adesso che lei era inferma mentalmente non ci credo, visto che lei era molto lucida. Dopo avermi gettato l’acido addosso è andata subito la sera stessa a costituirsi ai carabinieri, è stato l’unico caso”.

Io avevo denunciato ma lei non è stata fermata – ha proseguito ancora Morgante – ovunque mi spostavo me la trovava dietro. Quando è successo lo scorso 7 maggio lei era con la macchina che girava nel parcheggio. Mi ha sempre minacciato anche con profili falsi, quando uscivo dai social, appena rientravo mi arrivavano questi messaggi. Io iniziavo a lavorare alle 6 di mattina, e alle 11 era già scarico perchè continuava a chiamarmi”. Giuseppe conclude con un appello: “Aspetto il 30 non credo che sia corretto dare la possibilità della perizia, io vado avanti, credo nella giustizia, vediamo cosa succederà. Adesso penso a me stesso e devo ringraziare che sono ancora vivo, potevo anche non esserci”.



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