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Giurisdizione spaziale: la prima volta che qualcuno viola leggi terrestri nello spazio

Quando si parla di ‘crimini spaziali’, il pensiero non va certo a una causa di divorzio. Eppure potrebbe riguardare proprio questo il primo reato commesso nello spazio, ed è proprio su questo che la Nasa sta indagando.

Le cause di divorzio non sono mai una passeggiata nello spazio. Non lo sono dal punto di vista personale, e spesso mettono alla prova anche i cavilli giuridici. La situazione si complica ulteriormente se il campo di battaglia è lo spazio. È questo il dilemma che stanno attraversando in casa Nasa, dove un’astronauta è accusata di aver violato la legge dall’alto della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Siamo di fronte alla prima accusa di un crimine commesso nello spazio, come racconta Mike Baker in un articolo sul New York Times.

Summer Worden, ex membro dell’intelligence dell’Air Force, è rimasta sorpresa nello scoprire che la compagna da cui sta divorziando era al corrente di alcuni suoi movimenti bancari. Le sue doti investigative l’hanno portata a sospettare che l’ex moglie Anne McClain, da cui si è separata nel 2018 dopo quattro anni di matrimonio, aveva effettuato un accesso al suo conto corrente usando una rete registrata a nome della National Aeronautics and Space Administration. La Nasa, appunto. La cosa curiosa è che nella data a cui risale l’accesso incriminato, la McClain era nel bel mezzo di una missione spaziale di sei mesi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). La McClain non nega di aver effettuato il login con le credenziali dell’ex compagna, quello che viene smentito è la presenza di reato: la McClain sostiene che stava semplicemente dando un’occhiata ai conti, per il bene della famiglia e per quello del bambino che le due donne hanno cresciuto insieme, prima della separazione. “Non c’è assolutamente alcuna verità in queste affermazioni. Stiamo attraversando una dolorosa separazione personale che purtroppo è ora nei media. Apprezzo il sostegno e mi riservo di commentare fino a dopo l’indagine”, twitta la McClain.

Come sempre quando si tratta di interpretare la legge, la questione è spinosa. L’accusa nei confronti della McClain da parte della famiglia Worden è di furto d’identità e uso improprio dell’accesso ai suoi movimenti bancari, denuncia che è stata inoltrata direttamente al NASA Office of Inspector General, un ufficio incaricato di “prevenire e scoprire il crimine, la frode, lo spreco, l’abuso e la conduzione incompetente, e promuovere efficienza, efficacia ed economia nell’ambito della NASA”. Ma come funzionano la giurisdizione spaziale e la legge nella Stazione Spaziale Internazionale? Nella ISS collaborano quattro agenzie spaziali – quella americana, canadese, russa e giapponese, insieme a quelle di diversi paesi europei – e tutto ciò che succede lassù rientra in un quadro legislativo ad hoc. In sostanza, ogni astronauta fa riferimento alla legge nazionale del proprio paese, come spiega la BBC. Esiste anche la possibilità di estradizione, dalla ISS alla Terra. Questa è la teoria, ma dal punto di vista pratico è di fatto la prima volta che ci troviamo di fronte a una potenziale accusa di crimine nello spazio. Nel frattempo, Anne McClain è tornata sul pianeta Terra e ha collaborato con le autorità della Nasa per arrivare a chiarire la vicenda. “Ho totale fiducia nel processo dell’IG”, continua su Twitter l’astronauta.

La sfortuna di Anne McClain, forse la prima persona ad essere accusata di un crimine commesso nello spazio.

Le cause di divorzio non sono mai una passeggiata nello spazio – e talvolta non vanno lisce nemmeno quelle. La missione di sei mesi che ha portato Anne McClain nella Stazione Spaziale Internazionale non sarà ricordata, si spera, per la prima separazione che ha sconfinato i limiti terrestri. Quel viaggio interplanetario doveva essere anche il primo in cui un team di sole donne usciva dalla ISS per passeggiare nello spazio. Anche questa accoppiata, però, non è andata a buon fine. Seconda sfortuna per la McClain, la cui unica colpa questa volta era quella di portare una misura media di tuta spaziale. Christina Koch e Anne McClain dovevano effettuare la loro passeggiata spaziale insieme, scrivendo la storia delle camminate stellari compiendo la prima tutta al femminile. Il problema è stato che entrambe le astronaute portavano una taglia M, e c’era solamente una tuta di quella misura a bordo della ISS. E così questo primato non è stato scritto, a farsi indietro è stata proprio la McClain che ha ceduto il posto a un collega. Quella volta, Anne McClain non ha potuto scrivere la storia, ma di certo non si augura di scriverla per la sua causa di divorzio, né tantomeno vuole essere ricordata come la prima donna ad aver commesso un reato nello spazio.

 

Di A.C.

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