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Gioco d’azzardo, giro da un miliardo di euro

Sembrerebbe che il giro d’affari sia quasi l’intero bilancio del Comune

Un miliardo di euro l’anno è il giro d’affari del gioco d’azzardo solo nella città di Torino, contro i cinque miliardi del Piemonte e i 96 miliardi dell’intero Paese. Se ne è parlato ieri a Palazzo di Giustizia nel convegno organizzato dal Codacons sul tema del gioco illegale e legale, un incontro per esperti aperto però con una toccante testimonianza: un ex ludopatico che ha raccontato come si possa perdere tutto al gioco. “Lo Stato e le istituzioni non offrono un aiuto alle persone come me – ha detto – permangono in continua altalena tra cura della patologia e offerta di una moltitudine opportunità di giocare”. Sì, perché i proventi di tutti i circuiti legali sono proprio destinati allo Stato ma molto gioco diventa invece un bottino appetibile per la criminalità organizzata.

Il capitano della Guardia di Finanza Matteo Bruno Tagliabue ha spiegato dove si trovano e come riconoscere i luoghi del gioco illegale, sottolineando come non vi sia alcuna garanzia per i giocatori che scelgono questo circuito. “Le macchinette videopoker regolari, tra l’altro sono programmate per restituire a chi gioca, nell’arco di un intero ciclo di vita, il 70 per cento del totale delle giocate, mentre invece le macchinette che sono state ‘crackate’ con software illegali possono anche trattenere l’intera somma giocata senza alcun controllo”.
E’ solo uno degli aspetti pericolosi del gioco illegale che rappresenta un enorme potenziale di infiltrazione criminale. La vicepresidente del Codacons, l’avvocato Tiziana Sorriento, ha fornito le indicazioni più attuali in materia di messaggio pubblicitario autorizzato che promuove il gioco: norme sempre più stringenti dovrebbero entrare in vigore per ridurre al minimo l’incitazione al gioco.

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