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Genovese: gip respinge sequestro 4,3 mln chiesto da pm (2)

 

A quanto si è saputo, la richiesta dei pm vedeva al centro presunti reati fiscali riguardanti, da un lato, redditi da lavoro che Genovese avrebbe dichiarato come redditi da capitale e riferiti al suo ruolo dell’epoca in Facile.it Holdco Limited. Questo ‘capitolo’ di presunta evasione si riferiva, in particolare, a strumenti finanziari ‘warrant’ (convertibili in azioni).

Dall’altro lato, a Genovese è stata contestata pure una presunta evasione sulla liquidazione di alcune partecipazioni in Facile.it (società di cui fu fondatore) realizzata, secondo i pm, attraverso lo ‘schermo’ di una delle sue società, la holding Auliv, su cui erano confluite le stesse partecipazioni.
Il giudice, però, ha bocciato la richiesta di sequestro preventivo ai fini della confisca per un totale di oltre 4,3 milioni, non accogliendo le ipotesi d’accusa. La Procura ha la possibilità di ricorrere al Riesame contro il no del gip. Lo scorso gennaio si era saputo che nell’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dai pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini, era stata aperta anche una tranche sul patrimonio dell’imprenditore e sui suoi movimenti finanziari. E che Genovese era stato iscritto per l’ipotesi di “trasferimento fraudolento di valori”, ossia la cosiddetta intestazione fittizia di beni.
Genovese è in carcere dal 6 novembre per presunti abusi, dopo cessione di droga, su una 18enne nel corso di un festino il 10 ottobre. A fine febbraio, poi, gli è stata notificata una seconda ordinanza cautelare stavolta per una presunta violenza sessuale, stavolta in concorso con la fidanzata, su una modella di 23 anni a Ibiza il 10 luglio, sempre dopo averla resa incosciente con un mix di droghe. Sono in corso, infine, due perizie: una sulla compatibilità di Genovese col carcere per il suo stato di salute e l’altra sugli audio relativi alle telecamere interne dell’ormai nota ‘Terrazza Sentimento’.

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