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Genova – Piaggio Aereo: lettera di licenziamento per ottanta dipendenti

Piaggio aero ha avviato ieri mattina la procedura di licenziamento collettivo

Centoquattordici lavoratori Piaggio Aero, di cui ottanta genovesi hanno ricevuto ieri mattina le lettere di licenziamento. Si tratta di lavoratori che sono attualmente in cassa integrazione, che scadrà a Luglio. La conferma arriva da fonti sindacali. “Piaggio Aero ha avviato ieri mattina la procedura di licenziamento collettivo nonostante avesse detto che non ci sarebbero stati esuberi e se si sente autorizzata a farlo perché il governo ha nei fatti dato l’ok al nuovo piano industriale” attacca Antonio Caminito della Fiom Cgil di Genova. I sindacati hanno chiesto un immediato incontro con l’azienda: “Vogliamo capire quali sono le reali intenzioni – spiega il sindacalista – e se la convocazione non arriverà immediatamente siamo pronti a scendere in piazza”.

Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, a quanto si apprende, ha chiesto alla Piaggio Aero e ai sindacati di incontrarsi al ministero all’inizio della prossima settimana.L’incontro con Calenda si terrà il 19 marzo alle 17 al Mise.

La lettera di convocazione è stata inviata alla presidenza del Consiglio dei Ministri, alle sigle sindacali, all’azienda e alla Regione Liguria nella persona del governatore Giovanni Toti.

Il ridimensionamento della forza lavoro rientra nel piano industriale che da mesi viene contestato dai sindacati. Il piano prevede la ricerca di un compratore per il settore “motori”, la vendita del ramo d’azienda delle proprietà intellettuali del P180 civile, velivolo di punta dell’azienda aeronautica con sede a Villanova d’Albenga, e la focalizzazione sul settore “velivoli militari”. Per il P180 si parla dell’interessamento di un gruppo cinese. Il piano industriale è stato sostanzialmente approvato lo scorso 15 febbraio al Mise. In quella sede il governo ha sostenuto che la Golden Power deve solo tutelare le attività legate alla difesa della nazione e non può pertanto influenzare il piano industriale.  L’azienda straccia tutti gli accordi sottoscritti a garanzia del ridimensionamento della presenza su Genova, compreso gli impegni ad utilizzare le aree di Sestri Ponente per ricollocare i lavoratori, ma quel che è più grave cancella l’impegno sottoscritto nelle sedi Governative dell’assenza di esuberi.

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