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Genova: Carcere di Marassi – zona franca per l’introduzione di oggetti non consentiti

Telefonini e altro nel Carcere di Marassi

“Non si era mai arrivato a tanto.”– commenta così il SAPPe della Liguria l’ennesimo sequestro effettuato nei reparti detentivi di altri due telefoni cellulari. “Definiamo strano che la Direzione ed il Comando della Polizia Penitenziaria di Marassi non pongano nessun accorgimento cautelativo e preventivo dopo i ritrovamenti di oggetti fatti entrare illecitamente nel carcere ed è di questi giorni un ulteriore ritrovamento di altri due telefoni cellulari e di una modica sostanza si presume possa essere di origine stupefacente” commenta il segretario nazionale del SAPPe Michele LORENZO. “Una maggiore richiesta d’impegno e d’iniziativa del personale della Polizia Penitenziaria che deve inventarsi per contrastare continuamente l’ingresso di questi oggetti dal possesso non consentito da parte dei detenuti.”

Su cosa fare il SAPPe ha le idee molto chiare infatti ripropone la schermatura dei penitenziari in modo da inibirne il segnale, rafforzare i controlli all’ingresso dei colloqui tra detenuti e loro famigliari, considerato l’imponente il numero degli accessi in istituto e non vi è un adeguato numero di poliziotti al controllo ingresso, maggiore impiego dei cani antidroga della Polizia Penitenziaria e il ricorso alle perquisizioni ordinarie e straordinarie alle celle, cosa ormai non più eseguita benché prevista.

Cose semplici – afferma il SAPPe – che non ledono la dignità umana ma assicurano maggiore sicurezza a tutta la popolazione detenuta e, ricorda in ultimo LORENZO, oggi è entrato un telefonino ma domani?

Nel frattempo che la Direzione di Marassi trovi valide soluzioni il SAPPe annuncia per il 19 gennaio alle ore 10,30 davanti all’istituto di Genova Marassi una manifestazione con assemblea pubblica e conferenza stampa.

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