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Genova, a Begato e corso Europa l’invasione di auto abbandonate

 

Le auto vecchie sono state “mangiate” dalla ruggine. Le più recenti, abbandonate per fallimenti di ditte, confische, perché ereditate da parenti deceduti o lasciate per strada da chi in tempi di crisi non può regolarizzare fermi fiscali, sono state smontate per rivendere i pezzi che hanno un valore come ricambi. Il dossier della polizia municipale analizza il fenomeno degli abbandoni, fornisce numeri delle zone dove sono state rinvenute più “carcasse” e delinea una situazione critica. Perché nel giro di tre anni a Genova sono stati censiti 1594 mezzi abbandonati, dei quali 1436 rimossi per una spesa per la rottamazione che sfiora i 200 mila euro.

La mappa stilata dalla task force dei vigili urbani stabilisce anche la classifica delle vie/quartieri dell’abbandono. Al primo posto c’è Begato, dove sono stati rimossi e smaltiti 60 veicoli tra via Linneo, via Ravel, via Cechov, via Wagner, via Mantero, seguito, a sorpresa, da corso Europa con 40 rimozioni e Lungargine Polcevera con 39. Lo studio fornisce pure i dati per municipio. Il fenomeno si concentra in via Lagaccio e via B.Bianco (Centro Est), in via Sampierdarena-zona angiporto (Centro Ovest), in via Chiaravagna-via Agosti-campo di Borzoli (Medio Ponente). Compaiono poi via Ovada-via Cassanello-via dei Reggio (Ponente), via Perlasca- via Romairone-via Maritano (Valpolcevera); via Camaldoli-Quezzi alta (Bassa Val Bisagno); via Canepa (Media Val Bisagno); via San Martino alta (Medio Levante). Un fenomeno che ha anche una stagionalità: in occasione delle partenze estive dei traghetti per l’Africa, ad esempio, si registra un crescente numero di abbandoni nei quartieri di Sampierdarena e San Teodoro da chi ha deciso che non tornerà più in Italia. Un trend, quello degli abbandoni, in crescita come spiegano i numeri: nel 2017 erano stati censiti 590 mezzi parcheggiati a tempo indeterminato (577 rimossi), nel 2018 sono saliti a 671 (+25%) con una percentuale del +11% di quelli rimossi (644) e quest’anno ne sono stati trovati già 333 (215 i rottamati). “La situazione degli abbandoni di auto e moto in città – spiega l’assessore alla Sicurezza, Stefano Garassino – è migliorata, nonostante le difficoltà di una normativa che avrebbe bisogno di essere snellita. Merito delle mail dei cittadini all’indirizzo pmsegnalazionerelitti@comune.g enova.it – e del lavoro dei nostri agenti, che ci consentono una mappatura puntuale dei relitti. Recentemente siamo intervenuti a Begato con una maxi operazione, contribuendo a recuperare il decoro del quartiere”.
Intervenire non è facile come può sembrare: un veicolo può essere considerato relitto quando è senza targa o senza parti che ne permettano l’uso (volante, ruote). Se non ci sono elementi per risalire al proprietario, o questo è irreperibile, solitamente ci vogliono 45 giorni per rottamarlo. Se è presente la targa ed esiste ancora il proprietario, le procedure sono più lente (6/7 mesi), perché devono rispettare una serie di vincoli di garanzia, tra verifiche, e termini di eventuali ricorsi. Oltre alle eventuali sanzioni: per ogni relitto abbandonato (il 99% non risulta rubato), scattano 1660 euro di multa. “l fenomeno dell’abbandono – conclude Garassino – contribuisce a creare un senso di degrado, allarme sociale e disagio nella cittadinanza. Costituisce anche un problema igienico e ambientale perché spesso all’interno del mezzo viene trovato ogni tipo di rifiuto, anche bombole e olii esausti”

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