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Gare clandestine alla fast and furious alle porte di Roma: travolta una donna

Durante una gara clandestina sulla Flaminia a 100 chilometri orari hanno ucciso una donna, travolta dall’auto di uno dei due corridori. A competere Tommaso Giddio, 29 anni e Mauro Laurenzi, 28 anni, ieri condannati ognuno a sei anni di reclusione con l’accusa di aver violato il divieto a gareggiare in velocità. La sentenza è stata pronunciata dalla Corte d’Assise, competente a decidere su questo reato – previsto dal Codice della strada – perché di natura dolosa. Vittima della corsa improvvisata la notte del 21 marzo del 2014 dagli imputati, è stata Barbara Righetti, 42 anni. A travolgerla è stata Giddio, che ha perso il controllo della sua Golf invadendo la corsia opposta, percorsa in quell’istante dalla donna. Fin dall’avvio dell’indagine, non è stata operata alcuna distinzione tra le posizioni degli imputati, ritenuti colpevoli della morte di Righetti con le stesse responsabilità.

La decisione di gareggiare, che ha causato l’incidente mortale, è stata frutto di una scelta consapevole degli imputati, ai quali la Corte non ha riconosciuto le attenuanti generiche. Ecco la cronaca di questo «Fast and Furious» dal finale tragico. Giddio e Laurenzi, dopo aver giocato a calcetto, si dirigono verso casa, percorrendo il viadotto di corso Francia. Mezzanotte è trascorsa da mezz’ora. Giddio, come detto, guida la sua Golf, mentre Laurenzi è al volante di una Bmw. Abbassano il finestrino, e un testimone li vede dirsi qualcosa. Per la Procura, le parole scambiate dagli imputati sono la scelta di sfidarsi a chi è più veloce. Versione che Giddio e Laurenzi smentiscono, sostenendo di essersi salutati prima di andare a casa.

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