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Fondo salva-stati, Gentiloni: “Polemica danneggia i mercati”

Paolo Gentiloni, nuovo commissario europeo agli Affari economici in procinto di subentrare a Pierre Moscovici, parla del fondo salva-stati.

Il nuovo commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni ha parlato del fondo salva-stati e delle polemiche che ha generato alla Festa del Foglio a Palazzo Vecchio a Firenze. L’accordo sul Mes “è frutto di una trattativa più che accettabile fatta dal governo gialloverde e condivido questa discussione rispetto al piano tecnico, ma non quando viene tradotta in politica che la trasforma in una Caporetto per il nostro paese. Dovremmo smetterla di farci del male da soli perché poi ci sono conseguenze sui mercati. Fa bene (il ministro dell’Economia, ndr.) Gualteri a difendere quell’accordo. È singolare che chi come Salvini di quel governo ha fatto parte, lo attacchi. Fa parte di una serie di azioni contro la Ue di cui dobbiamo essere molto preoccupati”.

Gentiloni inoltre attacca il leader della Lega Salvini: “Senza far torto a Salvini, ci sono tanti leader sovranisti e populisti molto più influenti di lui in Europa. Quella posizione, chiamiamola sovranista, è posizione minoritaria, che ha meno del 20 per cento, forse il 15 per cento, dei consensi. Ma attenzione a non considerare chiusa questa vicenda, perchè se è vero che l’Europa ha almeno potenzialmente quel ruolo unico ed insostituibile di attore globale protagonista, e anche vero che sono guai a fare la parte dei sonnambuli del 1903, che non videro arrivare quell’onda che si propagò molto rapidamente. Siamo in una fase in cui le dinamiche sono tutte dinamiche che vorrebbero trasformare l’Europa nel loro campo di battaglia”.

Infine, il nuovo commissario agli Affari economici commenta il movimento delle sardine: “L’iniziativa mi è piaciuta moltissimo, anche per come i promotori l’hanno presentata e si sono presentati. L’anno scorso ho scritto il libro “L’offerta impopulista”, ecco mi sembra che la loro sia stata per ora un’offerta impopulista. Se andate a veder le prime motivazioni della loro iniziativa erano contro la degenerazione della politica, contro il populismo, non era il solito presidio guerresco contro Salvini. Abbiamo visto una cosa diversa, un appello a una politica responsabile e un grido di allarme contro il populismo irresponsabile”.

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