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Berretti rossi in marcia contro lo sfruttamento della manodopera

Tantissimi i berretti rossi in marcia contro lo sfruttamento della manodopera in agricoltura

Numerosi i “Berretti rossi” in marcia dall’ex ghetto di Rignano, nel comune di San Severo, alla Prefettura di Foggia, contro lo sfruttamento della manodopera in agricoltura; la marcia è stata organizzata dopo la morte dei braccianti immigrati in un incidente stradale.

Su ciò che è accaduto nei giorni scorsi e rispetto al tema dei braccianti e del caporalato è intervenuto anche il premier Conte: “la legge c’è ma non è applicata, lavorare perché lo sia”. Proseguono intanto le inchieste, una sui due incidenti stradali, l’altra sul caporalato.

Oggi “Basta morti sul lavoro” e “schiavi mai” sono stati alcuni degli slogan portati avanti durante la marcia dei berretti rossi. La manifestazione è stata organizzata dall’Usb. Alla marcia erano presenti numerosi migranti con gli stessi berretti rossi che usavano per proteggersi dal sole cocente, “mentre raccoglievano i pomodori nei campi per la vergognosa paga di un euro al quintale”; i loro quattro compagni di lavoro sono morti nell’incidente di sabato scorso sulla Strada Provinciale 105 mentre tornavano dai campi.

Nel pomeriggio è stata organizzata una seconda iniziativa a Foggia, alla quale hanno aderito Cgil, Cisl e Uil e diverse associazioni.

Queste le parole del Coordinatore nazionale di Mdp, deputato di Liberi e Uguali, Roberto Speranza: “Saremo ovunque c’è da difendere la dignità del lavoro. Nei procedimenti penali che avranno ad oggetto la persecuzione del caporalato noi ci saremo a sostegno della pubblica accusa con gli strumenti che il codice di procedura penale mette a disposizione”.

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