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Firenze: ai domiciliari uno dei rom dell’inseguimento all’Isolotto

Emin Gani è uno dei rom coinvolti nell’incidente all’Isolotto in cui perse la vita Duccio Dini.

Emin Gani è uno dei rom coinvolti nell’inseguimento dello scorso 10 giugno. Adesso si trova agli arresti domiciliari. Il giudice ha accolto l’istanza di scarcerazione presentata dal suo legale.

Gani ha già lasciato il carcere di Sollicciano ed è pronto a rivedere i suoi cari. Affinché fosse possibile la scarcerazione, il giudice ha fissato una serie di paletti. Tra questi c’è il non potere avere contatti con esterni al nucleo familiare.

Ma perché è stata affievolita la pena nei suoi confornti? Tutto è legato all’assenza di condanne definitive. Inoltre, la sua accusa di partenza è meno grave rispetto a quella di chi ha mateirlamente ucciso lo scooterista.

A Gani, infatti, viene contestato il tentato omicidio di Bajram Rufat. Quest’ultimo è l’iniziatore della faida tra le famiglie rom che è poi culminata nellinseugimento in cui Duccio Dini ha perso la vita.

Gani era insie a Kole Amet, su un furgone a tutta velocità. Poi forarono una ruota e furono costretti a fermarsi. In tutto ciò, Dini si trovava sul suo Sh bianco. Stava andando in centro per lavorare.

Prima del ponte Indiano fu tamponato da una delle due auto. L’impatto fu fortissimo. Lo sccoter venne scaraventato a 25-30 metri più in là, nel mezzo di un’aiuola. Il casco-volò e Dini finì sull’asfalto. Il ragazzo venne portato immediatamente al Carreggi.

Purtroppo era già privo di conoscenza. Morì poco dopo, lascinado socssa tutta la cittadinanza fiorentina.

 

 

 

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