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Firenze, affitti commerciali troppo cari: le proposte della CNA

“Se vogliamo veramente un futuro per la città di Firenze diverso dal recentissimo passato, se realmente non vogliamo consegnarla a multinazionali e grandi capitali stranieri, occorre riportare al centro il modello economico della bottega, artigianale o commerciale che sia. Un modello in cui lo sviluppo economico rimane ben ancorato al territorio: crea occupazione, offre servizi e prodotti che lo valorizzano distinguendosi per peculiari materiali e competenze caratterizzanti il luogo di origine e produce economia reale. Per farlo, però, occorre immediatamente spazzare via un ostacolo: il problema degli affitti”, il presidente di CNA Firenze Metropolitana, Giacomo Cioni, interviene nel dibattito su rendita e affitti in città.

“La mediazione, a cui per altro abbiamo lavorato con le altre parti sociali, ha funzionato poco – prosegue Cioni – e chi specula sulla crisi per impossessarsi a buon prezzo delle attività rischia di farla da padrone”.

Sono due per CNA le alternative immediate per tamponare la soluzione: trasferire obbligatoriamente il credito d’imposta sugli affitti, da calcolarsi su base di calo di fatturato, ai proprietari dei fondi che devono obbligatoriamente accettarlo come forma di pagamento. “Il rischio per l’imprenditore – precisa il presidente della CNA territoriale  – è quello di non riuscire ad utilizzare il credito in compensazione visto che, in molti casi, non lavorando, non ha prodotto reddito, mentre il locatore potrà facilmente dedurlo dalle imposte che deve pagare sul reddito, certo, generato dall’affitto”.

La seconda alterativa riguarda la riduzione per legge dei canoni di affitto, di almeno il 50%, azzerando la tassazione per i locatori. “Delle due l’una, ma occorre decidere subito” conclude Cioni.

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