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Filoleghista contro Estetista Cinica: polemica su Carola

Valentina Mazzacurati della lista Siamo Modena ha iniziato una polemica su Instagram sull’outfit di Carola Rackete.

In questi giorni se ne sono dette di tutti i colori sul capitano della Sea Watch 3 Carola Rackete. Questa volta però non si entra nel merito della giustizia del suo atto, ma del suo outfit. E la questione non è sfuggita a chi di estetica se ne intende, ovvero Cristina Fogazzi, alias l’Estetista Cinica.

Le storie su Instagram

Tutto è iniziato con delle storie pubblicate su Instagram da Valentina Mazzacurati, candidata alle comunali di Modena con una lista che appoggiava il candidato leghista Stefano Prampolini. Non ha vinto, ha ottenuto 85 preferenze. Se qualche mese prima diceva di affondare la Sea Watch “ovviamente non intendeva che andava fatto con le persone a bordo, questa volta ha deciso di cambiare obbiettivo. Nella storia c’era una foto di Carola Rackete e la didascalia: “La capitana della Sea-watch. Possiamo fare qualcosa per farla assomigliare ad una donna? Se fossi conciata così… Forse anche io mi dedicherei a fare la scafista”.

L’Estetista Cinica

Cristina Fogazzi è un’imprenditrice che della bellezza ha fatto il suo business. È partita con il suo centro estetico per poi dare vita a Veralab, una linea di prodotti per il corpo. Grazie a Instagram e ai suoi 386mila followers è diventata una figura di spicco quando si parla di donne di successo. L’Estetista Cinica non si è lasciata sfuggire le storie di ieri e ha pensato di rispondere. “Non mi interessa la questione politica, ma mi interessa il fatto che quando si parla di una donna si vada sempre ad attaccare il suo aspetto estetico. Qui non è questione di essere iper-suscettibili, è essere proprio sceme. La cosa triste è che questa osservazione viene fatta da una donna su una donna. Non condividi la sua idea politica, la attacchi su quello. Non la attacchi perché è più o meno curata mentre pilota una nave”. A questo punto sorge spontaneo chiedersi cosa c’entri l’Estetista Cinica. Risponde lei nella storia successiva: “Sono una che con l’estetica ci campa, ci paga i mutui e gli stipendi, ma che non ritiene che le offese alle altre persone vadano fatte attaccandole sulla loro estetica”. Un ragionamento di buon senso che dovrebbero fare tutti, non solo chi vive di estetica. Sottolinea poi l’ipocrisia di Mazzacurati che attacca Rackete sull’aspetto fisico, ma che poi usa Photoshop per modificare le foto.

Il post su Facebook

La polemica è appena iniziata. Mazzacurati ha pubblicato un post su Facebook in cui scrive: “Sfatiamo questo mito. Non giudico le donne per il loro aspetto. Ma reputo che il decoro sia il primo requisito per poter essere autorevoli, anche nelle parole, oltre che nelle idee”. Sorge spontanea una domanda: cosa si intende per decoro? Perché Rackete non ha provato ad entrare in Parlamento in canottiera e pantaloncini, stava guidando una nave. Con 40° all’ombra. Quando si è resa conto di aver oltrepassato il limite, Mazzacurati ha provato a fare marcia indietro. Inutile dire che non ci sia riuscita:

 

Il quadro che emerge da questi commenti è desolante. Perché una donna che non si cura dovrebbe essere illegale mentre un uomo “de panza” è sinonimo di “uomo di sostanza”. Non solo, perché una donna dovrebbe prendersi cura del suo uomo, quando è un uomo e non un bambino?

 

La risposta di Mazzacurati

Mazzacurati ha anche risposto all’Estetista Cinica via storie su Instagram: “Una critica mossa da chi paga i mutui con l’estetica delle donne e dice che l’estetica delle donne non è importante mi fa molto ridere. Forse non ha capito che il mio commento era diverso. Se questa donna voleva rappresentare le donne e voleva farlo per fare una battaglia politica ha sbagliato il modo. Le donne come lei non rappresentano le donne che vogliono essere autorevoli. Per me non è fondamentale essere belle ma decorose, per dare spazio e peso alle parole. A maggior ragione quando si fa una battaglia politica. Proprio perché esiste il maschilismo, non capisco perché dobbiamo sembrare maschi per fare delle battaglie da donne. Lo trovo veramente stupido e offensivo della categoria femminile.”  Continuano ad esserci diversi problemi, primo fra tutti il fatto che una donna debba essere decorosa, termine non chiarito, per dare peso alle parole. Addirittura, Rackete sarebbe offensiva per la categoria femminile perché combatterebbe una battaglia da donne vestita da uomo. Da quando la quesitone dei migranti è una questione da donne? Sarebbe più corretto pensarla come una questione da esseri umani, nessuno escluso.

 

La risposta della Cinica e quella di Mazzacurati

Ovviamente la risposta non è passata in cavalleria. Cristina Fogazzi ha ribadito come il suo nome sia Estetista Cinica e non Estetica Cinica. Non solo, ha suggerito a Mazzacurati di non fare storie mentre si guida, visto che è pericoloso. Sul finale, si è anche scusata con le persone con cui lavora per i toni della polemica. Mazzacurati ci ha tenuto a rispondere, dicendo che non ne stava facendo una questione di bellezza, ma di decoro. Una donna non deve essere sciatta e avere i rasta perché sta scimmiottando un uomo. “Devi fare le battaglie politiche da una voce autorevole, non da quella di una donna che assomiglia ad un uomo. Non ho detto che doveva essere bella. Probabilmente non doveva avere i rasta, perché una donna così non mi rappresenta e on doveva essere così sciattona perché fare una donna vestita da un uomo per rappresentare una donna è una cazzata”.

Chi è davvero maschilista?

Ci sono così tante cose sbagliate in quella risposta che è difficile sceglierne una da cui partire. Prima di tutto ritorna in modo quasi ossessivo questa idea del decoro e delle donne in politica come rappresentano le donne. Non solo, Mazzacurati sembra non rendersi conto che Rackete non stesse pilotando una 500 con tutti i confort ma una nave che raccoglie profughi. La considerazione sui rasta è assolutamente fuori luogo perché da che mondo e mondo ognuno è libero di portare i capelli come vuole. Non era in un contesto formale, stava pilotando una nave. Sottolineiamo poi come Mazzacurati parli sempre di decoro, ma con il suo decoro sia riuscita a prendere 85 preferenze. Inoltre, forse ha dimenticato che Margareth Thatcher, la prima donna primo ministro del Regno Unito, aveva preso lezioni per modificare la profondità della voce, in modo da averla meno acuta e meno femminile. Forse si è dimenticata che tutte le volte che si parla di Angela Merkel si commentano prima i suoi outfit e poi le sue posizioni politiche. Forse, l’unica davvero maschilista è Valentina Mazzacurati. O forse cercava solo 5 minuti di notorietà e ha colto la palla al balzo.

 

A cura di B.P.

 

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