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Festival del Cambiamento: Regione pronta a cogliere opportunità

Passo avanti nella sanità con telemedicina e cura sul territorio

Gorizia, 26 mag – Quello che stiamo attraversando è un tempo di
cambiamento epocale, prima di tutto per effetto della pandemia.
Il Covid ha modificato il nostro modo di vivere e di lavorare e
ha portato la Regione a guardare con lungimiranza e a fare un
passo avanti nella sanità, ad esempio con l’istituzione della
telemedicina: una nuova frontiera che vede un nuovo rapporto tra
paziente e medico, uno strumento per poter garantire il
monitoraggio costante della persona ovunque si trovi, spostando
l’attenzione dal centro al territorio, per portare la cura a
domicilio.

Lo ha sottolineato questo pomeriggio il governatore del Friuli
Venezia Giulia, intervenuto al Festival del Cambiamento, una “due
giorni” iniziata oggi a Gorizia e che continuerà domani a Trieste
per parlare delle opportunità da cogliere in questo momento di
profonda mutazione.

Nel suo intervento, il massimo esponente della Giunta regionale
ha parlato del cambiamento che stiamo vivendo non solo a “casa
nostra” ma anche nei rapporti con l’Europa e con il resto dei
Paesi del mondo, per la guerra in Ucraina, per il caro materie
prime e per l’aumento costo dell’energia. Una trasformazione
inarrestabile, che oggi richiede ferma responsabilità per
guardare comunque con ottimismo al futuro, senza tentennamenti, e
che offre anche molte opportunità di sviluppo. Sfide che la
Regione ha affrontato fin da subito.

Sulla crisi internazionale, il governatore ha detto che si tratta
di una condizione concausata, in passato, da una mancata capacità
di analisi chiara e da un mal gestito governo del processo di
globalizzazione. Così, nel tempo, sono stati consegnati asset
fondamentali per il continente europeo a Paesi terzi, e così
l’Europa è cresciuta e si è sviluppata con chiavi che non aveva
nella propria tasca.

Come conseguenza componentistica e microchip sono diventati
introvabili; una produzione sì a basso valore aggiunto ma
fondamentale per filiere importantissime per la produzione
europea (automotive in primis). Il governatore ha affermato che
sarebbe necessario un intervento europeo per sostenere almeno una
parte di questa produzione all’interno della stessa Unione
Europea, per garantire alle sue aziende l’autosufficienza
necessaria per non andare in crisi alla prima tensione
internazionale.

Se è vero – è stato rilevato in conclusione dal governatore – che
l’Europa ha fatto poca politica industriale, che non è stata
coesa nel farlo e che quindi ha commesso degli errori, è
altrettanto vero che, oggi più che mai, proprio per il conflitto
in Ucraina, è necessario difendere i valori delle democrazie
occidentali i quali hanno consegnato alla nostre generazioni il
benessere, la pace e la libertà.
ARC/PT/pph

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