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Fano, ritrovato ordigno bellico inesploso: evacuate 23mila persone. Cessato il pericolo dopo 21 ore

La bomba è stata innescata accidentalmente

FANO – Questa mattina presso un cantiere dell’Aser in viale Ruggeri sul lungomare Sassonia è stato ritrovato un ordigno bellico. Dalle 20 in vari quartieri di Fano – il centro storico, la zona Sassonia e la periferia sud – circa 23 mila persone sono state completamente evacuate e ospitate da parenti o in palestre e parrocchie della città. E’ stato necessario allontanare gli abitanti da case, strutture ed edifici pubblici nel raggio di circa 1.800 metri dal punto di ritrovamento della bomba. Per la massiccia operazione di sgombero sono arrivati nella cittadina marchigiana quasi 100 soldati.

Le verifiche sull’ordigno, infatti, avevano accertato il rischio concreto di una potenziale esplosione della bomba che era stata accidentalmente innescata durante i lavori di escavazione e aveva una spoletta ritardata che avrebbe potuto far detonare la Bomba entro 144 ore. E’ stata una corsa contro il tempo: sono stati evacuati anche la stazione e, parzialmente, l’ospedale Santa Croce oltre ad essere sospesi il servizio di Pronto Soccorso, la circolazione ferroviaria e il traffico aereo per circa due km sopra Fano in cui è stato chiuso l’aeroporto. La bomba sarà fatta brillare in mare allo scadere delle 144 ore partite dall’innesco accidentale. Tempo necessario prima che si possa affermare che l’ordigno sia divenuto inoffensivo.

L’ordigno, risalente alle Seconda guerra mondiale, di fabbricazione inglese, 1,10 metri di lunghezza e 500 libre di peso, era carico di oltre 225 kg di tritolo.

«E’ terminata la fase più delicata, tra mezz’ora l’operazione di rimozione dell’ordigno sarà completata e si torna alla normalità», ha dichiarato il sindaco di Fano Massimo Seri dopo il trasferimento in acqua della Bomba. «Abbiamo una grande organizzazione nel nostro Paese», ha commentato il sindaco, esaltando la professionalità e la prontezza della macchina organizzativa che ha coinvolto tutte le istituzioni coordinate dal prefetto Carla Ciancarilli.

All’alba di oggi gli sfollati sono rientrati nelle loro case, dopo 21 ore di paura.

Per l’operazione, sono stati mobilitati 140 volontari della protezione civile Marche, 80 volontari della Croce rossa e 13 ambulanze, 30 agenti della polizia locale, dirigenti e tecnici comunali, 100 uomini delle forze dell’ordine tra polizia, carabinieri e guardia di finanza, e 70 dell’esercito.

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