Falso “Made in Italialy”: in primis, i più mappati sono piatti pronti e surgelati
La “pizza carbonara”, la “mortadela Siciliana” e gli altri prodotti Italian Sounding hanno un volume d’affari globale di 90 miliardi di euro; questo è, per fare un paragone, tre volte superiore dell’export italiano del settore alimentare nel 2017.
Dunque, lo studio di Assocamerestero ha fotografato il fenomeno; questo è cresciuto del 70% negli ultimi dieci anni; questo è inserito nell’ambito del Progetto True Italian Taste; il progetto è promosso dal Ministero per lo Sviluppo per la Campagna di promozione del cibo 100% Made in Italy.
Nello specifico, sono stati controllati più di oltre 800 prodotti falsi mappati; dunque, i più contraffatti sono i piatti pronti e surgelati, le conserve e i condimenti (42%), i latticini (25,1%), la pasta (16,1%), i prodotti di carne (13,2%); infine i prodotti da forno.
I costi dei prodotti tarocchi tendono a essere inferiori a quelli degli autentici prodotti italiani; tuttavia ci sono anche dei casi in cui i falsi costano di più. Per esempio latticini e prodotti-caseari d’imitazione italiana sono venduti in Francia e in Svizzera al 13,9% e al 34,5% in più rispetto all’originale.
Infine ha dichiarato il Presidente di Assocamerestero, Gian Domenico Auricchio: “È solo grazie alla diffusione della cultura e dell’educazione al consumo dei prodotti 100% italiani, e lavorando sulle alleanze che le Camere di commercio stabiliscono con le comunità d’affari locali, che sarà possibile arginare il fenomeno dell’Italian Sounding e recuperare le quote di mercato erose al nostro agroalimentare”.