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Falsi report sui viadotti, l’intercettazione choc

 

‘Ci siamo spinti oltre, più andiamo oltre e più rosicchiamo i margini di sicurezza. Siamo tutti consapevoli che nessuno ha fato la tac a quel viadotto e non sta meglio di così…la verifica non è soddisfatta’.

Andrea Indovino, ingegnere strutturale di Spea ,società che si occupa delle manutenzioni per Autostrade e attualmente interdetto dai pubblici uffici, parla così in un’intercettazione telefonica a proposito del viadotto Pecetti sull’autostrada A26 tra Prà e Masone nel comune di Mele.

Sul tavolo ha un trasporto eccezionale da far passare proprio da lì, ci sono le pressioni di Autostrade per l’Italia perché ciò che accada, ma c’è anche la sua preoccupazione per lo stato di salute della struttura.

Alla fine il carico eccezionale passerà in barba ai rischi a metà ottobre 2018, grazie ad una relazione taroccata dal responsabile ufficio controlli Spea Maurizio Ceneri superiore di Indovino. E il tutto due mesi dopo il crollo del ponte che sembra non aver insegnato nulla.

L’intercettazione in questione oggetto dell’inchiesta della Guardia di Finanza di Genova che ha portato a 9 misure cautelari evidenzia l’incredibile assenza di scrupoli. Ma per Autostrade per l’Italia, come da comunicato diffuso, il viadotto Pecetti è sicuro e, si legge, gli interventi di manutenzione sono stati conclusi diversi mesi fa.

Anche su questo la procura di Genova indaga.

E politicamente arriva l’ulteriore presa di posizione del leader del Movimento Cinque Stelle, il ministro Luigi Di Maio: “Su autostrade andiamo avanti con la volontà di revocare le concessioni ai Benetton, ad un’azienda che non ha mantenuto il ponte Morandi e addirittura ha nascosto le carenze manutentive”.

“Mi fa piacere – ha concluso Di Maio – che pure per il Pd questa parola non sia più un tabù”.

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