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Faide di camorra a Scampia tra omicidi e bombe a mano

Otto arresti per la faida scoppiata nel 2012 tra i clan che si contendevano la gestione delle piazze di spaccio di Scampia

NAPOLI – Otto persone sono accusate di una serie di reati aggravati dalla finalità mafiosa, nell’ambito delle faide di camorra a Scampia. Si tratta di omicidi, lesioni personali aggravate, detenzione e porto illegale di armi, munizioni e bombe a mano. A condurre le indagini, coordinate dalla DDA partenopea, e ad eseguire l’ordinanza di custodia in carcere, i carabinieri del nucleo Operativo della Compagnia Vomero.

Le indagini sono partite nel 2012 in seguito ad una faida di camorra tra i clan della “Vanella Grassi” e quello degli “Abete Abbinante Notturno”. I due clan si contendevano la gestione delle piazze di spaccio di Scampia. La lotta tra i due clan si intensificò per il predominio sul lotto G, che all’epoca era controllato dal clan della “Vanella Grassi”. Questa contesa portò ad una vera e propria faida, nel corso della quale furono consumati ben 27 omicidi. Grazie alle indagini sono stati individuati oltre ai mandanti, anche gli autori degli omicidi di sue uomini, Rosario Tripicchio, che rimase ucciso il 5 Gennaio del 2012, e Roberto Ursillo, che fu ucciso a Chiaiano il 17 Settembre 2012.

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