Milano – L'azienda licenzia e su facebook parte il boicottaggio contro i suoi prodotti. Il nuovo metodo di protesta virtuale sta riscuotendo un successo sempre più grande e le aziende iniziano a “preoccuparsi” per l'immagine negativa che si spande come nessun altra campagna promozionale è capace di fare.
E' il caso della Omsa, proprietaria di marchi di collant femminili come Golden Lady e Sisi.
Nelle scorse settimane l'azienda ha comunicato l'intenzione di lasciare a casa centinaia di dipendenti a causa della crisi e oggi una pagina aperta su facebook chiede alle donne di non acquistare più prodotti Omsa, Golden lady o Sisi in segno di protesta contro i tagli all'occupazione.
Un vero e proprio tam tam che, in poche ore, ha portato ben 17mila persone a cliccare “mi piace” sul progetto di sabotaggio collettivo.
Una campagna negativa che rischia di costare davvero cara all'azienda e che rivela l'efficacia di una pubblicità “virale”.
Nelle prossime ore potrebbero nascere altre campagne di boicottaggio contro altre aziende che non si comportano “bene” con i loro dipendenti.
Se i consumatori scoprissero il loro vero “peso” nelle scelte aziendali potrebbe nascere una nuova forma di “sciopero”.