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Export agroalimentare italiano in Cina: +15% nel 2017

Analisi Coldiretti, l’export italiano agroalimentare in Cina aumenta del 15% nel 2017. Un successo per la produzione Made in Italy nel mondo.

L’export italiano agroalimentare, nel 2017, è aumentato in Cina del 15%, superando 448 milioni di euro di valore. Lo attesta un’analisi della Coldiretti, in seguito alla pubblicazione dei dati Istat. L’analisi Coldiretti è stata diffusa in seguito ai “superdazi” cinesi entrati in vigore per 128 beni. I prodotti colpiti, importati dagli Stati Uniti, comprendono carne di maiale, vino e frutta. Si parla di un totale di 3 miliardi di dollari di importazioni. La scelta cinese arriva dopo la “mossa protezionistica” adottata dal Presidente americano Donald Trump, su acciaio e alluminio.

In questa lotta commerciale, l’Italia sembra trarne vantaggio. Mentre i due giganti dell’economia mondiale lottano a colpi di dazi, l’export agroalimentare italiano in Cina nell’ultimo anno è cresciuto del 15%. Il vino, le cui vendite aumentano del 29%, cresce di 130 milioni di euro. Poi, l’olio d’oliva con 37 milioni di euro cresce del 25%. E ancora, i formaggi nostrani fruttano 16 milioni di euro in più, con un aumento del 27% di export. Non poteva mancare la pasta, che sale del 14% arrivando a sfiorare i 23 milioni di euro.

I prospetti per l’espansione dell’export

La Coldiretti, nella sua analisi, sottolinea che nel 2016 la Cina ha rimosso il bando sulle carni suine italiane. Questa misura aveva tenuto fermo il mercato dal 1999. Per quanto riguarda la frutta fresca, al momento l’Italia può esportare solamente kiwi e agrumi. Nel prossimo futuro, gli accordi bilaterali in via di perfezionamento potrebbero aprire l’export anche a pere e mele. Ad altissimo potenziale è, invece, il vino Made in Itali, continua Coldiretti. In Cina, la crescita nei consumi della bevanda è cresciuta ininterrottamente. Il paese si è infatti piazzato nella lista dei cinque paesi che consumano più vino al mondo. Se si considera solo il vino rosso, però, la Cina si piazza in testa.

Se la guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina dovesse aggravarsi ulteriormente, il mercato mondiale ne risentirebbe certamente. La situazione per il commercio internazionale si prospetta dunque preoccupante, e la situazione va attentamente monitorata, precisa Coldiretti. Occorre pensare a misure di intervento straordinarie, in caso se ne presentasse la necessità. Tra i rischi che potrebbero destabilizzare il mercato, c’è la possibilità di flussi anomali di prodotto nel mercato comunitario, che potrebbero incidere negativamente sulle quotazioni.

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