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Escort per appalti, condannati ex Amiu

 

Il tribunale di Genova ha condannato gli ex dirigenti di Amiu, la municipalizzata del comune di Genova che si occupa del ciclo dei rifiuti, e gli imprenditori coinvolti nell’inchiesta su un giro di escort in cambio di appalti. I giudici hanno disposto il pagamento di quasi 200 mila euro come danno alla stessa Amiu, assistita dagli avvocati Guido Colella e Livia Taccini. In particolare l’ex responsabile affari generali Amiu Corrado Grondona è stato condannato a 5 anni e nove mesi; gli imprenditori Vincenzo e Gino Mamone a 4 anni e 6 mesi; Daniele e Stefano Raschellà a 4 anni e un mese; Claudio Deiana a 4 anni e 6 mesi. I pm Paola Calleri e Francesco Cardona Albini avevano chiesto il rinvio a giudizio per dieci persone con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e la turbativa d’asta. I giudici hanno riconosciuto solo la corruzione. Oltre agli anni di carcere il tribunale ha disposto la confisca di quasi due milioni di euro alle tre società gestite dagli imprenditori condannati. Le tre ditte, la ImpresAres, la Edildue e la Rgd sono state condannate anche alla pena accessoria del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per due anni non appena la condanna sarà definitiva. Le altre persone condannate sono Carlo Sacco, 3 anni e un mese, Massimo Bizzi, 1 anno e due mesi, e Roberto Ademio 3 anni e 1 mese. La Edildue avrebbe ottenuto, in consorzio con altre imprese, i lavori di rifacimento di una parte della strada di Portofino distrutta durante la mareggiata dello scorso ottobre. Secondo quanto si apprende da fonti della procura, la cosa sarebbe stata segnalata al gruppo che si occupa di reati contro la pubblica amministrazione.

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