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Energia: Scoccimarro, oleodotto Tal strategico in contesto geopolitico

Trieste, 24 mar – “Il tema della sovranità energetica è quanto
mai attuale e rapportarsi con realtà importanti come la Tal è
fondamentale per il nostro Paese oltre che per le ricadute
economiche che queste garantiscono al nostro territorio. La
sensibilità ambientale è profondamente cambiata negli anni ed
oggi con la Società italiana per l’oleodotto transalpino c’è una
condivisione dei percorsi svolti e delle iniziative intraprese
per tutelare l’inserimento di questo fondamentale player
energetico nel contesto regionale”.
L’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, energia e
sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro ha portato il saluto del
presidente Massimiliano Fedriga e della giunta all’incontro
istituzionale tenutosi stamattina a Trieste con i vertici della
Tal (di cui l’oleodotto transalpino Siot è la componente
italiana) e i rappresentati delle principali istituzioni, dal
Comune fino a Camera di Commercio, Confindustria Alto Adriatico,
Autorità del sistema portuale, Capitaneria di Porto.
Scoccimarro ha riconosciuto l’importanza di Tal-Siot per il
territorio triestino e la strategicità europea di questo
oleodotto, ancora più nel contesto geopolitico attuale in cui
incombe la crisi energetica dettata dalla guerra in Ucraina.
“Con il presidente Lilli – ha detto l’assessore – ci siamo
confrontati molto nelle ultime settimane anche sulle questioni
ambientali specifiche del territorio triestino e in merito ad
alcuni disagi percepiti dalla città. Il confronto ha sempre
consentito di concordare, assieme ad Arpa, interventi che
garantiscono l’equilibrio tra ambiente, salute e attività
economiche”.
“In particolare – ha aggiunto l’esponente della giunta Fedriga –
sono state prese e verranno assunte ulteriori iniziative per
mitigare gli odori, mentre la Regione è impegnata a raggiungere
il traguardo quale prima amministrazione regionale a dotarsi di
una norma specifica sulle emissioni di odori”. Scoccimarro ha
quindi ricordato l’attentato che la Siot subì del 1972 per mano
dell’organizzazione terroristica Settembre Nero quando all’epoca
il prefetto stesso ordinò di sversare il greggio nella grotta dei
Colombi per sottrarlo agli attentatori “una cosa che oggi non
sarebbe minimamente pensabile e ciò dà conto di quanto sia
cambiata positivamente la sensibilità ambientale” ha evidenziato.
L’assessore non ha poi fatto mancare un passaggio sulla crisi
energetica e sull’aumento dei prezzi di benzina e gasolio alla
pompa “su cui è corretto che sia stata aperta un’indagine
dell’Antitrust perché è evidente che è in corso una speculazione
a danno delle imprese e delle famiglie, a cui la Regione è pronta
a dare un aiuto concreto”.
Il presidente di Siot Alessio Lilli ha quindi ripercorso
l’andamento del trasporto del greggio pre e post pandemia con
livelli che nel 2019 erano di 41,2 milioni di tonnellate
trasportate e che a fine 2021 sono scesi a 37,3 milioni. Dal
1967, data di apertura dell’impianto, sono stati trasportati dal
golfo di Trieste in Austria e Germania circa 1,6 miliardi di
tonnellate di greggio, ovvero l’equivalente del consumo italiano
per 30 anni. Oltre il 60 per cento del traffico portuale
triestino passa per il Terminal marino Siot. Ad oggi
l’infrastruttura Tal è al servizio dell’Europa tutta, rendendo
Trieste uno snodo di riferimento per le economie di Germania,
Austria e Repubblica Ceca.
ARC/SSA/al

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