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Energia: Hydrogen Valley è realtà per Fvg, Hr e Slo

Questa mattina la firma a Roma dei Progetti bandiera delle Regioni

Trieste, 8 giu – Massima soddisfazione è stata espressa questa
mattina dal governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente
della Conferenza delle Regioni per la firma, a Palazzo Chigi, dei
primi protocolli dei Progetti Bandiera delle Regioni per
l’utilizzo delle risorse del Piano nazionale di ripresa e
resilienza (Pnrr). In base a un accordo già sottoscritto e con la
sigla del protocollo di stamani a Roma, da oggi il Friuli Venezia
Giulia, la Slovenia e la Croazia diventano la prima Hydrogen
Valley d’Europa.

Il massimo esponente della Giunta regionale ha sottolineato come
si tratti dell’unica esperienza continentale che guarda a tre
Paesi e alla possibilità di un approvvigionamento energetico
attraverso l’idrogeno verde in quest’area geografica europea
(pienamente compatibile coi progetti di transizione ecologica).

Le cinque Regioni interessate dal progetto Hydrogen Valley sono
Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Umbria, Basilicata e Puglia: da
ognuno di questi cinque territori emergeranno cinque best
practice da riportare a livello italiano, divenendo pertanto
progetti nazionali pilota, per l’applicazione, la ricerca e
soprattutto per la messa sul campo dell’approvvigionamento a
idrogeno per la parte industriale e per tutti gli altri settori
del mondo produttivo.

Per quanto riguarda la declinazione delle specializzazioni delle
cinque Regioni, il Friuli Venezia Giulia è capofila per lo
sviluppo di progetti specifici sull’utilizzo dell’idrogeno, per
le imprese (e anche per il mondo civile). Il feedback positivo
atteso parla di nuova attrattività, nuove imprese insediate,
maggiore occupazione, opportunità importanti per imprese
esistenti che avranno a disposizione fonti energetiche
alternative a quelle tradizionali.

È un cambio storico, ha rimarcato il governatore, una svolta
importante per l’economia sostenibile, per l’approvvigionamento
energetico alternativo alle fonti tradizionali: temi
particolarmente importanti anche visto il momento storico che
stanno vivendo l’Europa e il nostro Paese, a causa di tensioni
internazionali e per la difficoltà nell’approvvigionamento
energetico.

Adesso le Regioni diventano protagoniste, insieme al Governo, per
mettere in campo dedicate linee di finanziamento che nella
Missione 2 del Pnrr sono molto consistenti: 4 miliardi di euro da
utilizzare sul territorio nazionale con specifici indirizzi per i
cinque territori di Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Umbria,
Basilicata e Puglia.

Il governatore e presidente della Conferenza delle Regioni ha
rimarcato l’importanza di rendere il Piano nazionale di ripresa e
resilienza un’esperienza di successo, per l’accesso ai
finanziamenti europei. Ora più che mai, la collaborazione tra
istituzioni è fondamentale: serve – è stato evidenziato – fare
squadra a tutti i livelli istituzionali (Comuni, Regioni,
Governo) per attuare velocemente le misure e per renderle utili
al Paese, nel breve e lungo termine.
ARC/PT/al

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