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Emergenza medici: neolaureati in corsia

In Veneto non ci sono i medici: i neolaureati andranno in corsia.

Le università hanno attaccato il governatore della Regione Veneto Luca Zaia. Il leghista ha infatti deciso di assumere 500 medici neolaureati, abilitati ma non ancora specializzati, per gestire l’emergenza dei medici.

“Leggo i giornali, alcuni li sto mettendo via a futura memoria… mi aspettavo le proteste dei sindacati, ci siamo abituati ormai, attendiamo solo di conoscere le motivazioni del ricorso che hanno annunciato. Ma le critiche degli atenei, quelle proprio non le capisco”.

Mario Plebani e Domenico De Leo, presidenti delle scuole di medicina e chirurgia delle Università di Padova e Verona hanno etichettato la decisione di Zaia come una “soluzione inadeguata che peggiorerà la prognosi di un malato già grave” e di più, “una terapia sbagliata” che “abbassa la qualità dell’assistenza ai cittadini, specialmente in aree critiche nelle quali la preparazione e la competenza sono fondamentali, e preclude ai giovani laureati qualsiasi possibilità di specializzazione”.

Zaia ha spiegato che: “Noi vogliamo continuare a investire nelle specializzazioni ma, nel frattempo, assumeremo i neolaureati abilitati per impiegarli non in pediatria o in cardiochirurgia ma in pronto soccorso, medicina generale, geriatria. È chiaro che non si occuperanno dei casi più gravi ma di quelli più semplici, liberando così i professionisti più esperti dalle incombenze minori.”

 

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