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Elezioni regionali in Emilia-Romagna, i partiti si preparano alla prossima sfida

La destra tenterà di espugnare una roccaforte della sinistra, l’Emilia-Romagna. Salvini è pronto alla sfida, il PD difenderà la presidenza e Di Maio fa un passo indietro sull’alleanza.

Vinta un’elezione, se ne fa un’altra. Non si è ancora insediata in Umbria la nuova giunta regionale di Donatella Tesei, che già i partiti affilano le armi per la nuova sfida locale, le elezioni in Emilia-Romagna. Si parla già di strategie e formazioni per l’appuntamento elettorale del 26 gennaio 2020, in cui il governatore uscente dem Stefano Bonaccini proverà a difendere il titolo dal tentativo del centrodestra di espugnare il primo scranno della Regione. Salvini e la destra puntano sulla senatrice leghista Lucia Borgonzoni; il Movimento 5 Stelle, invece, correrà da solo. Nonostante l’apertura del Presidente dem ai pentastellati, Di Maio ha sfatato ogni dubbio: “Basta parlare di coalizioni”, ha sentenziato il capo politico del Movimento. Dopo la disfatta in Umbria, in cui il Movimento non è nemmeno riuscito a raggiungere la doppia cifra di consensi, Di Maio cambia strategia e dice di no a una seconda alleanza locale. Come dargli torto. Proprio in quella terra, i pentastellati non possono certo presentarsi insieme al “Partito di Bibbiano”, dopo mesi di campagne diffamatorie a seguito degli scandali, poi ridimensionatesi ma ancora vive nella memoria degli elettori grillini.

Alle ultime elezioni regionali, Stefano Bonaccini era stato eletto con il 49% dei voti. Ora dovrà ricostruire una coalizione che lo sostenga e cercare di ottenere la fiducia per un secondo mandato. Sembra quasi certa l’alleanza con Italia in Comune, il movimento capitanato dal sindaco di Parma Federico Pizzarotti, a cui pare si unirà questa volta anche la neonata Italia Viva di Matteo Renzi. “Stiamo allargando il centrosinistra che avrà forze moderate che fino ad ora non ci hanno mai votato, come il blocco Udc e pezzi di Forza Italia; ma ci sarà anche la sinistra radicale e il civismo. Il Movimento 5 Stelle è di fronte a una scelta: può sedersi a un tavolo e confrontarsi con noi sui programmi, è su quelli che si può fare un’alleanza”, dichiara Bonaccini ai microfoni di Otto e Mezzo, ma non si dice disposto a farsi da parte pur di mettere in piedi un’alleanza con i grillini. Il problema, comunque, ormai non si pone, perché la chiusura di Di Maio è stata netta e definitiva. Poco male dal canto di Zingaretti, che è sicuro di farcela anche senza gli alleati di governo: “Non cade l’Emilia. In Emilia si vince. E si vince con Stefano Bonaccini”, assicura il segretario dem a Radio Capital. Talmente sicuro che mette sul tavolo un’altra importante sfida, forse già nei primi mesi del 2020: un congresso per il “restyling” del Partito Democratico, se si chiamerà ancora così, a partire dallo statuto, ma senza fare marcia indietro sul sostegno al governo.

Matteo Salvini, che può contare su un’alleanza già solida e navigata, ha già detto che il voto regionale “avrà una importante valenza nazionale”. Il Capitano ha subito cominciato la sua campagna elettorale, facendo visita proprio alla città del leader di Italia in Comune. Forte della recente e schiacciante vittoria in Umbria, il segretario della Lega è pronto alla grande sfida, la guida di una delle Regioni più “rosse” d’Italia. “Penso che il Pd, Bonaccini e il suo compagno Pizzarotti si debbano preoccupare, perché se qui stasera ci sono centinaia di persone vuol dire che siamo pronti a vincere in Emilia-Romagna”, ha detto Salvini in piazza a Parma. Poche ore dopo è arrivata la stoccata del padrone di casa, il sindaco Pizzarotti: “Prossima volta che passi da Parma avvisa, meno politica de panza, meno cibo e più concretezza, ché quando eri Ministro dell’Interno e ti abbiamo chiesto più forze dell’ordine in stazione te ne sei fregato e hai detto di no”. Insieme a una nutrita folla di sostenitori, però, ad accogliere il leader della Lega si sono presentati anche numerosi manifestanti. A pochi metri da dove Salvini teneva il suo comizio, si svolgeva una contromanifestazione di sinistra, in mezzo gli agenti della Polizia in tenuta anti-sommossa. Preludio di una sfida che sarà accesa e all’ultimo sangue, e questa volta il Capitano potrebbe non vincere. “Il 26 gennaio scriveremo una pagina della storia italiana: la festa della liberazione dell’Emilia e della Romagna”, dichiara Salvini ingigantendo la missione, ma poco più tardi la sicurezza vacilla: “E’ una possibilità, non è una certezza. Ma vi chiediamo di esserci e di crederci, il futuro dell’Emilia-Romagna è in mano vostra”.

Di A.C.

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